STORIA
DEL DESIGN
Appunti di Maria De Vita
Università degli Studi della Repubblica di San Marino
Facoltà: Design
Corso di Laurea in Disegno industriale
Esame: Storia del Design
Docente: Elena Brigi
A.A. 2023/2024
Tesi
online
A P P U N T I
TesionlineSTORIA DEL DESIGN
COMPLESSITA’
“Il buon design può aiutarci a dominare la complessità, non rendendo le cose meno
complesse (perché la complessità è necessaria), ma gestendo la complessità.”
Donald Norman
“Perché abbiamo bisogno della complessità?
Perché il mondo è complesso e come possiamo dominare la complessità?
Con il design.”
Donald Norman
Nella storia del design la parola complicazione ha una connotazione negativa, mentre la
complessità non è sinonimo di disordine e confusione ma al contrario va considerata come
una caratteristica positiva della modernità, a cui i designer tentano di dare una risposta.
La parola Design letteralmente significa progettazione. Il senso del design è insito nella storia
dell’uomo. Fin da quanto l’uomo primitivo ha creato la ruota oppure le trappole utilizzate per
catturare gli animali, ha applicato il concetto di design ovvero trovare una soluzione pratica
ad un problema.
ETIMOLOGIA :
- partendo dal latino: proietto, buttare qualcosa in avanti (butto avanti un’idea). "designare"
significa "segnare, disegnare, esprimere, indicare esattamente";
- nella lingua angloamericana il termine "design" genericamente significa disegnare,
riferendosi principalmente agli schizzi di un progetto, ma riguarda qualunque ambito:
architettura, auto, mobili, software, moda, ecc;
1 - gli italiani invece hanno adottato la parola, utilizzando spesso "design" come sunto della
forma più estesa “product design”, per indicare la merce prodotta dalle industrie.
Dunque quando parliamo di design, intendiamo un mondo in cui confluiscono una serie di
informazioni legate ad ogni campo dell’innovazione.
HENRY COLE: teorico del design industriale, è stato colui che ha inventato la parola design,
siamo nella metà del 1800. Secondo Cole, era necessaria una figura che unisse l’arte con la
progettazione ed ingegneria, serviva una persona che desse completezza al progetto, il
designer appunto. La parola design fu usata la prima volta nel 1851 durante la prima
esposizione universale in Inghilterra. Fu la prima occasione in cui più nazioni poterono
confrontarsi in ambito tecnologico innovativo. Il prodotto può essere frutto di una
collaborazione tra progettisti e coloro che ne usufruiscono, perciò il design presenta un
grande valore a livello sociale.
ENZO MARI parla del fatto che la parola design implica una serie di suffissi per circoscrivere
l’ambito, in generale come è nato l’industrial design.
TOMAS MALDONADO (nel 1960 nel Congresso di Venezia) fu incaricato di dare una
definizione di Industrial Design:
“Progettare la forma significa coordinare, integrare, e articolare tutti quei fattori che, in un
modo o nell’altro, partecipano al processo costitutivo della forma del prodotto.
Più precisamente si allude ai fattori relativi all'uso, alla fruizione e al consumo individuale o
sociale del prodotto (fattori funzionali, simbolici o culturali) quanto a quelli relativi alla sua
produzione (fattori tecnico-economici, tecnico-costruttivi, tecnico-sistemici, tecnico-
produttivi e tecnico-distributivi).
A partire del 2004, quando sono entrate in campo nuove innovazioni, la sua definizione è
andata integrandosi con il tempo: il design è dunque un'attività creativa il cui scopo è
determinare le qualità degli oggetti, dei processi empatici, dei servizi e dei sistemi nel loro
intero ciclo di vita. Perciò il design è un fattore cruciale di scambio economico e culturale.
SCOPO:
Il design ha il compito di:
• aumentare la sostenibilità globale e la protezione dell'ambiente (etica sociale);
• portare vantaggi e libertà all'intera comunità umana, individuale e collettiva;
• rendere protagonisti gli utenti finali, i produttori e il mercato (etica sociale);
• sostenere la diversità culturale nonostante la globalizzazione del mondo (etica
culturale);
2• fare prodotti, servizi e sistemi le cui forme siano espressive (semiotica) e coerenti
(estetica) con la loro complessità.
FUNZIONI: Il design riguarda prodotti, servizi e sistemi concepiti con strumenti,
organizzazione e logica introdotti con l’industrializzazione, non soltanto quando sono
prodotti di serie. Nel mondo della progettazione le informazioni vengono da varie fonti, viene
aggiunto tutto ciò che è diventato importante nel corso degli anni, come utilizzare le risorse
naturali, che deve essere frutto di un costante progettare. L’aggettivo “industriale” indica che
il design deve essere connesso al termine industria o nel suo significato settore di produzione
o nel suo antico significato di “attività industriosa”.
Così, il design è un’attività che comprende un ampio spettro di professioni delle quali fanno
parte prodotti, servizi, grafica, interiors e architettura, per stringere relazioni sociali e
aumentare il valore della vita. Pertanto, il termine designer indica un individuo che pratica
una professione intellettuale e non semplicemente un lavoro o un servizio per le imprese.
Nel 2015 il World Design Organization introduce il rapporto tra design e innovazione, il quale
porta alla nuova considerazione che il design offra un modo ottimista di guardare i problemi
come opportunità, poiché esso sfrutta il processo creativo per migliorare la realtà. In questo
modo si inizia a mettere l’uomo al centro del mondo.
“Il design industriale è un processo strategico di rivoluzionerei problemi che guida
l’innovazione, crea il successo aziendale e porta a una migliore qualità della vita attraverso
prodotti, sistemi, servizi ed esperienze innovative. Il design industriale colma il divario tra ciò
che è e ciò che è possibile. É una professione transdisciplinare che sfrutta la creatività per
risolvere problemi e co-creare soluzioni con l’intento di migliorare un prodotto, un sistema,
un servizio, un’esperienza o un’azienda. Al centro il design industriale offre un modo più
ottimista di guardare al futuro riformulando i problemi come opportunità. Collega
l’innovazione, tecnologia, ricerca affari e clienti per fornire nuovo valore e vantaggio
competitivo in tutte le sfere economiche, sociali e ambientali.”
Per il design industriale non solo le macchine a costituire il centro del progetto ma l’uomo,
poiché acquisisce comprensione delle esigenze degli utenti attraverso l’empatia e applica un
processo di risoluzione dei problemi per progettare prodotti, sistemi, servizi ed esperienze.
Sono stakeholder (= è una parte che ha un interesse in un’iniziativa economica, il quale può
essere negativamente o positivamente influenzato dal risultato o dall'andamento
dell’esecuzione. Le parti interessate in un’azienda sono investitori, dipendenti, clienti e
3fornitori) che rappresentano un collegamento tra varie discipline professionali e interessi
commerciali.
Espressione delle società che cambiano, come cambia la storia: uno studio della storia
ragionato, come gli eventi possono essere dei punti di svolta (positivi e negativi).
IL PROCESSO STORICO
Fare storia del design significa fare molte storie che possono intersecarsi, intrecciarsi e
sovrapporsi nel loro svolgersi. La storia è espressione del cambiamento della società e, di
conseguenza, fare storia del design diventa fare relazione tra cose, persone e idee.
“La storia del design era convenzionalmente considerata la storia degli oggetti di alta qualità
(estetica) e i designers, idee, movimenti e istituzioni che hanno concepito quegli oggetti (…)
ma la questione della disciplina è più grande, più complessa e con molteplici ragioni, esterne
e interne…”
“…la storia del design oggi non è più principalmente una storia di oggetti e di designers, ma
sta diventando una storia di relazioni tra cose, persone e idee…”
Kjetil Fallan
Bisogna capire il contesto storico per capire l’unicità, l’importanza e le caratteristiche del
design di un determinato paese.
É dovere dello stato permettere l’innovazione e investire per averla, per permettere la ricerca
che fa crescere un paese.
"Per conoscere e capire il design non basta conoscere le vicende degli stili e delle tecnologie
produttive, ma occorre indagare le relazioni che legano gli oggetti e gli strumenti domestici
con gli scenari più ampi della storia e della cultura umana.
Si tratta di relazioni complesse, dove si intrecciano interessi religiosi e strategie industriali,
stili di vita e necessità funzionali”
Andrea Branzi
HENRY DREYFUSS fu il primo a scrivere un libro in cui vengono riportate le misure dell’uomo,
con lo scopo di progettare oggetti ergonomici.
RACCONTARE IL DESIGN E IL PROPRIO TEMPO
4“Gli artefatti sono il risultato della necessità, e si vorrebbe dire il destino di un’interazione,
dell’intelligenza e progettualità industriale, cioè dell’industria in quanto tale, con il generale
pensiero dell’epoca, in particolare con le idee, le sperimentazioni, le ricerche, il linguaggio
che in campo scientifico e artistico, letterario e ideologico, tecnico e speculativo, la cultura
più avanzata elabora ed esprime nel suo incessante bisogno di spingere più avanti le frontiere
dell’umano, della conoscenza, razionale e intuitiva, delle capacità immaginative, della
vocazione plasmatrice della specie uomo.”
R. Zorzi
OGGETTI TECNICI, MANUFATTI TECNICI
“Rispetto al ruolo degli oggetti tecnici nella ricerca storica, mi sembra che si possono
individuare due modalità.
La prima è la storia dei manufatti tecnici, nella quale (…) questi sono visti come oggetto della
ricerca storica, come elemento di analisi, di osservazione e di studio per sé.
Una seconda modalità è quella attraverso i manufatti tecnici, nella quale (…) questi
diventano documenti della ricerca storica.”
R. Raccini
Es. prima: costruzione di treni
Es. seconda: come la storia di un oggetto ci porta ad altre storie.
IL ‘FILO ROSSO’ DELLA STORIA DEL DESIGN, terminologia
Negli anni si sono evoluti sia l’idea di progetto, sia gli strumenti utilizzati.
Il processo industriale infatti unisce una serie di elementi fino ad arrivare alla produzione a
ciclo continuo.
1- PROGETTO: fissa le regole di un prodotto e il processo produttivo mantiene costante la sua
qualità.
Senza progetto non si può parlare di storia del design ma di un pezzo unico di un’artista.
Esso può avere un processo industriale o artigianale ma, fissando le regole su un pezzo di
carta, l’uomo inizia ad allontanarsi dal mondo artigianale. Il progetto e il processo sono
sempre modificabili a seconda della necessità e della sensibilità del suo ideatore, poiché il
progetto è in continuo cambiamento.
Affinché un prodotto industriale sia un buon prodotto industriale, il progetto deve considerare
diversi fattori:
5- Funzionali
- Simbolici
- Culturali e sociali
- Di produzione
- Tecnici economici
- Sistematici
- Distributivi
ARTIGIANATO
L’attività artigianale è la prima attività produttiva manuale dell’uomo e l’unica fino alla
rivoluzione industriale. L’artigiano raccoglie dentro di sé tutte le funzioni dell’impresa:
commerciale, produttiva, amministrativa e prima di tutto progettuale. L’artigianato, come
conservatore della tradizione e dei suoi modelli, interviene come figura specializzata in tutte
le fasi del processo artigianale. Non bisogna pensare all’artigiano solo come colui che nella
sua bottega.
INDUSTRIA E PROCESSI PRODUTTIVI
L’industria nasce in Europa a partire dal XVII secolo con i primi utilizzi della forza del vapore e
con
l’introduzione della meccanizzazione nei processi produttivi, i quali comprendono nuovi
modelli (nuove tipologie di prodotto). Parallelamente crescono nuovi sistemi di valori, quali
l’innovazione e il concetto evolutivo del processo industriale. Questo prevede la divisione dei
cicli produttivi, ovvero la divisione dei ruoli degli operai nelle differenti fasi industriali.
La progettazione è definita prima dell’inizio della produzione e può essere in continuo
cambiamento, mentre il processo industriale assicura la costanza della qualità del prodotto.
L’industrializzazione, con la sua meccanizzazione dei processi, ha reso possibile la
realizzazione di un gran numero di prodotti o elementi: realizzazione in serie.
Le conseguenze sono= una forte riduzione dei costi, rapidità di esecuzione e uguaglianza e
sostituibilità dei pezzi.
2- SERIE
Il disegno industriale si basa sulla realizzazione di un gran numero di prodotti/parti di
prodotto grazie a processi meccanici tutti uguali: una volta fissate le regole di un progetto,
vengono prodotte più copie di esso. Si tratta di una condizione necessaria, ma non sufficiente
per parlare di produzione industriale, perché l’idea di serie dipende dall’uomo.
6(Es. produzione di monete nel periodo antico romano, più monete coniate
contemporaneamente ma non erano uguali.)
Consente una forte riduzione dei costi, maggiore rapidità di esecuzione e permette
l’uguaglianza della produzione con la conseguente sostituibilità dei pezzi.
Alla realizzazione in serie si aggiungono:
3- STANDARD: elemento regolatore che fornisce una logica e delle regole all’oggetto e che
permette la sua realizzazione all’infinito senza rischi di alterazioni (rappresentando e
contenendo le caratteristiche tipologiche del prodotto).
Standard indica dunque la misura uguale per tutto il mondo, senza di esso avremmo una
produzione in serie ma artigianale i non industriale.
4- STANDARDIZZAZIONE
È il processo dell’applicazione dello standard, che rende tutti i prodotti derivati dal medesimo
ciclo di produzione e che appartengono alla medesima serie.
(Es. pezzi lego che posso unire in modo diverso perché hanno delle misure standard.)
Nella produzione industriale questo metodo ha portato alla riduzione dei modelli.
Esempi fondamentali di standardizzazione sono Ford e Singer, o i primi casi di produzione
seriale di calzature e abbigliamento, poiché con l’introduzione delle taglie viene sostituita la
calzatura creata su misura e a mano.
5- TIPIZZAZIONE
L’individualizzazione di un modello su cui viene creata una serie, studiata attraverso il
progetto e aumentata o diminuita a seconda della funzione del prodotto futuro.
Esempi relativi a processi di tipizzazione sono i primi arnesi fabbricati dall’uomo (selci), gli
arnesi immutabili e definitivi (formici, vasi romani e greci), i pesi e le misure (sistemi cinesi del
II e III sec. a.C.) o le armi (dotazione esercito romano). In tempi più recenti i casi di Thonet,
Sheraton e Chippendale.
(Es. se devo cacciare animale grosso, frecce grosse
Es. i Greci dipingevano lo sfondo dei vasi a seconda del contenuto, vaso con sfondo nero o
rosso è destinato all’olio o al vino. SEDIA n.14 di Thonet, realizza il primo modello di sedia
secondo il progetto di serie e una tipizzazione, lui produce elementi con cui fare le serie.
5- UNIFICAZIONE
Ogni singolo elemento può essere unito all’altro perché viene standardizzato
7Consiste nell’adozione e rispetto di particolari norme e vincoli per semplificare il processo
costruttivo del prodotto, per aumentare la produttività, per diminuire i costi e per permettere
il dialogo tra varie aziende impegnate in un medesimo settore.
Alcuni esempi sono forniti dal sistema di produzione delle armi per l’esercito francese voluto
dal generale de Gribeauval, dalla produzione policentrica delle sedie Windsor, dalla
costruzione di mobili degli Shaker, dall’organizzazione di aziende come Ford e AEG.
Es. La sedia n.14 la posso chiare tale perché ho unito tutti gli elementi.
Es. L’uomo ha già avuto questo processo nella storia, come l’unificazione delle divise romane
e delle loro armi.
Es. stufa in ghisa prodotta da Danese. (Progetto con regole precise, che devono avere i vari
pezzi per essere unificati)
Frankfurt Kitchen, disegnata da Margarete Scutte-Lihotzky. Prima volta che sono state
progettate le prime cucine standardizzate e che hanno portato all’esempio più significativo
del funzionalismo, è il concetto archetipo delle cucine di oggi.
Alcuni processi non sono regolarizzati, ma storia del design è la somma di tutti i processi
della storia del passato. É un mondo complesso, ma con regole precise.
IL MEDIOEVO e L’ARTE DEL FARE
Nonostante l’idea generale che il design sia nato con lo sviluppo della prima fase della
rivoluzione industriale, più specificamente con la scoperta della macchina a vapore di James
Watt nell’800, il medioevo ave già offerto una delle più importanti innovazioni: la stampa a
caratteri mobili, primo sistema meccanizzato di produzione seriale. Questa innovazione si
deve a Gutemberg il quale, partendo dalla xilografia riuscì ad unificare i caratteri in una
determinata dimensione, in modo che le lettere stiano in uno standard, ovvero le pagine. In
questo modo risolveva il problema di allineare le righe in modo perfetto.
La stampa non era un metodo per tutti poiché non tutti sapevano leggere e aveva un costo
elevato ma rappresentava comunque un’innovazione.
I libri infatti erano diventati molto importanti perché garantivano una migliore circolazione
delle idee e iniziavano ed essere visti come merce vera e propria e non più solo come
trascrizione di testi.
Durante il Medioevo nascono poi le corporazioni delle arti e dei mestieri, organizzazione in cui
si stabilivano le regole per realizzare gli oggetti, secondo metodi più moderni.
Essere parte di una corporazione includeva mostrare di saper fare rispettando le regole. In
questo modo iniziano i processi di produzione che portano piano piano alla modernità.
(Esempi di corporazioni sono quelle degli seriali e della seta.)
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LE ACCADEMIE e LA CODIFICAZIONE DEL SAPERE
Quando si raggiunge il periodo del Rinascimento (‘400-‘500), si arriva anche alla nascita delle
Accademie.
Filippo Brunelleschi, conosciuto come l’ideatore della Cupola di Santa Maria del Fiore,
mantenne il segreto sul brevetto della cupola, ancora oggi non si sa come facciano le due
calotte a rimanere in equilibrio.
Egli rappresenta l’architetto del cantiere, cioè colui che osservando il luogo stesso del lavoro
riesce a trovare la soluzione a delle problematiche
In seguito, però, le regole vennero scritte per fare in modo che non rimanessero confinate
all’interno del cantiere. Grazie alle numerose scoperte dunque si era arrivati ad un punto
dove era necessario mettere in ordine, il primo esempio è rappresentato da Leon Battista
Alberti nel 1450 con De re Aedificatoria, un trattato sull’architettura.
Le accademie rappresentavano così un luogo in cui custodire le regole architettoniche e
codificare il sapere.
LE MANUFACTURE ROYALE DES MEUBLES DE LA CORONNE
I francesi furono i primi a credere nel valore della regolamentazione.
La storia delle manifatture reali, scritto da Jean-Battiste Colbert, mette le basi delle regole da
seguire per essere servitori della corona.
In generale erano regole per chi progettava e per chi realizzava il prodotto.
Quindi le manifatture reali sono la prima organizzazione in cui viene individuata la divisione
del lavoro tra pittore e architetto: il pittore è dunque colui che progetta, cioè linea guida della
creatività, mentre l’architetto è colui che realizza perché conosce i processi di realizzazione
con tutte le sue regole.
ENCYCLOPEDIE D’ALEMBERT
Durante l’Illuminismo in Inghilterra viene istituita la prima enciclopedia del sapere.
“Encyclopedie ou Dictionnaire Raisonne des Sciences, des Arts et des Metiers” rappresenta
un libro che parte dall’idea di categorizzazione scientifica del sapere, infatti, uno dei problemi
principali è come catalogare l’innovazione. Partendo da questo problema diventa un libro
ideato anche per chi non sapeva leggere, infatti non vi erano parole ma rappresentazioni di
oggetti o di pezzi necessari per la produzione dell’oggetto; non era necessaria una
descrizione ma solo il nome dell’oggetto in quanto il disegno era esso stesso una
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