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Errori nella dichiarazione dei redditi

Errori nella dichiarazione dei redditi


Se il contribuente, in buona fede, è ancora nei termini, può presentare una nuova dichiarazione che annulla e sostituisce la precedente.
Se i termini sono scaduti, ma comunque entro il periodo in cui l'ufficio può fare l’accertamento, il contribuente può presentare una dichiarazione che si chiama integrativa.
Le sanzioni sono ridotte a premiare il contribuente che si autodenuncia.
L'articolo due comma otto bis del D.P.R. n. 322 del 1998 , come modificato dal D.P.R. n. 435/2001, disciplina espressamente l’ipotesi in cui il contribuente abbia sbagliato a suo danno: “Le dichiarazioni dei redditi, dell'imposta regionale sulle attività produttive e dei sostituti di imposta possono essere integrate dai contribuenti per correggere errori od omissioni che abbiano determinato l'indicazione di un maggior reddito o, comunque, di un maggior debito d'imposta o di un minor credito, mediante dichiarazione da presentare, secondo le disposizioni di cui all'articolo 3, utilizzando modelli conformi a quelli approvati per il periodo d'imposta cui si riferisce la dichiarazione, non oltre il termine prescritto per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo d'imposta successivo. L'eventuale credito risultante dalle predette dichiarazioni può essere utilizzato in compensazione ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo n. 241 del 1997”.


La dichiarazione del sostituto d'imposta


Non è la dichiarazione dei redditi percepiti dal sostituito d’imposta, ma è la dichiarazione di tutte le ritenute effettuate, che permette al fisco di verificare se i soggetti in essa contenuti hanno fatto la loro dichiarazione.

Tratto da APPUNTI DI DIRITTO TRIBUTARIO di Luisa Agliassa
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