Articolazione della PA: amministrazioni statali, territoriali, nazionali ed europei
Amministrazioni statali
Le amministrazioni statali sono la Presidenza del Consiglio dei Ministri (ovvero il Presidente del Consiglio o capo del governo) e i Ministeri. Si tratta di organi ai vertici delle amministrazioni. Tutte le altre amministrazioni sono definibili come non statali. Ci sono poi enti composti che non sono definibili nelle due categorie perché sono controllate sia dallo Stato che da altri enti (es. Sistema Sanitario Nazionale e protezione civile)
La prima ha funzioni di coordinamento di altre amministrazioni ma anche di amministrazione attiva, mentre i ministeri sono costituiti per dirigere gruppi omogenei di interessi pubblici e funzioni amministrative.
Il presidente del Consiglio coordina e amministra; I Ministri dirigono gruppi più o meno omogenei di interesse pubblico. La loro organizzazione è variabile nel tempo. Al loro interno sono articolati in direzioni generali, dipartimenti e servizi.
Gli enti territoriali
Gli enti territoriali italiani sono: Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni, Stato. Essi sono caratterizzati dall’autonomia politica, ovvero sono rappresentativi di collettività territoriali, e possiedono un’ampia autonomia normativa.
Nell'esempio dei comuni, essi si possono associare oppure un comune grande può dividersi in municipi (es. Roma e Milano). Lo Stato comunica con questi enti nelle conferenze Stato-Regione oppure Stato-città.
Enti nazionali
Le amministrazioni indipendenti sono esterne all’apparato statale e hanno funzione di controllo sulle altre amministrazioni.
Gli enti pubblici non territoriali (come ISTAT e SIAE) hanno competenze precise su tutto il territorio nazionale.
Enti europei
L’apparato amministrativo comunitario fa capo principalmente alla Commissione europea che è un organo collegiale con funzione esecutiva, i cui componenti hanno una responsabilità individuale in ordine alla guida delle funzioni amministrative.
L’apparato amministrativo comunitario è leggero poiché si fonda principalmente sull'attuazione da parte delle amministrazioni nazionali e non possiede un’articolazione periferica.
La Commissione europea si appoggia ad agenzie indipendenti come l’EFSA (si occupa del controllo del cibo) che hanno il compito di emettere pareri in procedimenti europei.
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