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Concili di Costanza e Basilea



II 5 novembre 1414 si riunisce a Costanza un concilio di riforma e risoluzione dello scisma. Ricordiamoci di dante, esiliato per le sue tesi anche perchè sosteneva il papa non superiore all’imperatore. Dante descrive la gerarchia ecclesiastica corrotta. Il papato avignonese aveva peggiorato le cose aumentando il distacco gerarchia-fedeli. Nel concilio i padri conciliari si dissero indipendenti dal papa Giovanni 23°, che fuggì; il papa romano Gregorio 12° si dimette, mentre gli altri 2 papi vengono deposti dal concilio. L’8 novembre 1417 si elegge il nuovo papa: Ottone Colonna, chiamato Martino V, riconosciuto da tutte le nazioni cristiane: è finito lo scisma. Importanti furon anche i decreti di riforma emanati dal concilio. Nel primo, haec santa, si stabilisce la superiorità del concilio sul papa, che però valeva solo per quel caso specifico. L’altro decreto, frequens, dice che d’ora in poi i concili generali saran tenuti dopo 5 - 7 - 10 anni: il papa può mutare la data solo per convocare il concilio in anticipo. Comunque viene riportata a roma la sede del papato, Martino V risistema la città e e il patrimonio di s. pietro. Muore poco dopo il concilio di Basilea, che si apre nel 1431 sotto papa Eugenio 4°. il papa per la scarsa affluenza voleva scioglierlo. Alcuni come Niccolò cusano difesero il concilio. Si hanno vari scontri. Rottura nella decisione sul luogo in cui far svolgere il concilio per l’unione con la chiesa greca, richiesto dall’imperatore d’oriente stretto dall’avanzata dei turchi ottomani (che avrebbero conquistato Costantinopoli nel 1453 e chiuso l’impero romano d’oriente). Il concilio comunque è trasferito dal papa a ferrara, ma alcuni lo volevano ancora a basilea: si dichiara così la superiorità del concilio sul papa come articolo di fede: il papa rifiuta ed è dichiarato eretico. Viene eletto Felice. Intanto nel 1438 si apre anche il concilio di unificazione con la Chiesa Greca. I greci accettano l’aggiunta del filioque al credo e la definizione del primato papale, ma per l’ostilità del clero greco non si torna all’unione. Permane però lo scisma interno all’occidente. Francesi e tedeschi accettano la superiorità del concilio, l’inghilterra si schiera col papa di roma. Morto eugenio IV, Niccolo V è riconosciuto da tutti: così Felice V abdica nel 1449.

Tratto da LA CHIESA MEDIEVALE di Dario Gemini
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