Skip to content

La figuralità e l’audiovisivo


Il “figurale” è un terzo modo di accedere alla significazione. Esso non è autonomo, poichè entra in campo quando, in un dato passaggio testuale, paiono essere contemporaneamente in corso giochi linguistici diversi della figuratività e della plasticità, ossia una doppia partita, segnalatrice di alcune incongruenze discorsive (per esempio, delle allotopie).
Il figurale è in fondo 1’epifenomeno dell’osservazione di secondo ordine sulla significazione; si gioca una partita, ma nel contempo si osserva il modo di osservare le regole da parte dei giocatori, si tiene un discorso ma nel contempo lo si piega a riflettere sulla stessa liceità di essere enunciato in quel modo.
Tuttavia, il figurale non può essere ridotto alla semplice tensione tra prospettive enunciazionali concorrenti (per esempio, figurativa e plastica), tanto meno ai casi di metatestualità; essi sono solo l’occasione per la costituzione di uno spazio enunciazionale terzo, che determina la con-ciliazione tra materiali discorsivi concorrenti per riargomentare e risignificare il loro contrasto.
Il figurale si serve di tutte le risorse disponibili alla costituzione di un ulteriore piano dell’espressione per risolvere un’impasse sul piano dei contenuti figurativi.
Il figurale sta alla base di un tipo particolare di veridizione: mutuando da Deleuze un modo di formazione concettuale, potremmo parlare di verità-ponte, che spiega il legame del figurale con le mutue interpretazione tra mondi.
Il figurale non si accontenta, ad esempio, di un livello letterale e di una allegorico, ma si inter-pone tra di essi; non si limita a riconoscere un parallelismo tra processi situati su piani diversi, ma si frappone come cerniera che ne rimotiva la co-occorrenza dentro lo stesso testo.
Lynch attribuisce importanza agli spazi anfrattuosi e spiega il ruolo giocato da punti di vista eccentrici che si offrono come cardini esplicativi di specifiche deformazioni prospettiche discorsive. La figuralità lynchiana ha significativamente come proprio terreno elettivo gli interstizi e i passaggi connettivi; la significazione deve intercorrere tra mondi diversi, universi figurativi di primo acchito incommensurabili. All’interno di percorsi anfrattuosi si possono offrire solo ritratti sghembi e deformati, ma basta trovare il giusto punto di vista per correggere l’anamorfosi discorsiva e ripervenire a un paesaggio di valori nuovamente omogeneo.
Lo spazio figurale ha un potenziale emozionale proprio perché apre illimitatamente l’orizzonte delle trasformazioni, è conturbante perché la corporeità della prestazione semantica risulta spiazzata.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.