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Le televisioni all news e la diffusione di internet



Inoltre, l’avvento delle televisioni all news e la capillare diffusione dei siti internet di testate una volta dedite solo alla carta stampata, hanno portato il flusso delle notizie a investire il pubblico 24/7. Il ciclo della notizia si è così ridotto ad un lasso di tempo di pochi secondi, mentre una volta era di diverse ore, in quanto le finestre temporali in cui si faceva informazione, avevano una distanza maggiore. Il flusso dell’informazione, essendo diventato continuo, obbliga a divulgare le notizie all’istante, togliendo la possibilità di compiere adeguate verifiche, moltiplicando la possibilità di compiere errori anche gravi.
Ragioni economiche che generano i media frenzies:
1. Si amplifica ciò che vende;
2. I rischi nuovi hanno un valore di mercato maggiore di rischi a cui il pubblico si è abituato;
3. Il loro valore di notizie si è esaurito provocandone l’oscuramento da parte dei media.
Esiste una soluzione?
CASO DI GUERRA: Nel caso del giornalismo di guerra si. Il comando militare può impedire l’accesso agli scenari dei combattimenti e può concedere il permesso ad alcuni giornalisti di unirsi alle truppe (embedding) per dare una copertura di quanto avviene in prima linea, riservandosi il diritto di limitare l’attività dei giornalisti.
Eppure questo non avviene per migliorare la qualità del giornalismo, quanto piuttosto per impedire il diffondersi incontrollato di informazioni riservate che potrebbero avvantaggiare il nemico o che metterebbero in cattiva luce l’esercito.
SOLUZIONE DI D. SUTTERUn comitato dovrebbe assumersi il compito di assegnare ad ogni evento un certo numero di “pass” che ne autorizzano la copertura informativa e di concederli a chi manifesti la maggiore intenzione di investire a livello economico e di personale nella copertura della notizia. Soprattutto perché nel caso dei giornalisti e professionisti possono essere rintracciati per aver scritto cose non vere o aver creato casi di diffamazione o simili, ed un modo per impedire a chi non possiede l’autorizzazione di
occuparsi di una faccenda, potrebbe essere quello di imporre forti multe alla testata colpevole in caso di violazione.
Ma nel caso dei singoli cittadini che ormai raccolgono notizie e con internet (vedi i blog) le divulgano, è impossibile intervenire, quindi il comitato dovrebbe vietare l’accesso ai singoli cittadini e non solo, riducendo almeno in parte il problema.

Tratto da RESPONSABILITÀ DEI MEDIA di Marco Cappuccini
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