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Disturbi dell'attaccamento


Secondo la teoria dell'attaccamento, la propensione a stringere relazioni emotive intime è una componente fondamentale della natura umana con importanti funzioni biologiche. Al pari di altri sistemi comportamentali, il sistema dell'attaccamento è organizzato per garantire la sopravvivenza e per assolvere una particolare funzione biologica che Bowlby individuava nella protezione dai predatori: in sostanza, il sistema dell'attaccamento ha come obiettivo esterno quello di permettere al bambino il conseguimento o il mantenimento di un certo livello di vicinanza fisica con la figura di attaccamento.
Alla fine del primo anno, l'organizzazione del comportamento di attaccamento verso una figura preferita diventano evidenti. In questa fase, viene alla luce anche il tipico comportamento dei bambini nei confronti delle persone estranee, che provocano reazioni di paura ed un maggiore avvicinamento alla figura di attaccamento. Allo stesso tempo diventa evidente il fenomeno della “base sicura”, che si esprime attraverso il comportamento di esplorazione e di gioco basato sulla fiducia nella disponibilità emotiva e fisica del caregiver.
In questo periodo il bambino inizia ad organizzare la sua esperienza interna in termini di “modelli operativi interni”, cioè di rappresentazioni mentali in grado di raffigurare con sufficiente coerenza l'esperienza vissuta nelle relazioni interpersonali con le persone che si prendono cura di lui. I modelli operativi interni riflettono la storia delle risposte affettive e della disponibilità del genitore nei confronti delle richieste del bambino. Essi permettono al bambino di fare previsioni sull'esperienza affettiva nelle relazioni significative.
Procedure di valutazione
Per prima cosa, la valutazione deve focalizzarsi sulla relazione che il bambino ha stabilito con le figure di attaccamento e non solo sul comportamento sociale manifestato in altri contesti. Questo presuppone che il bambino abbia raggiunto innanzitutto l'età per sviluppare una preferenza verso una figura significativa e che il contesto in cui si inscrive la relazione sia sufficientemente duraturo. In secondo luogo, dovrebbe essere utilizzata in particolar modo l'osservazione diretta del comportamento relazionale, oltre all'anamnesi. In terzo luogo, l'uso di tecniche di ricerca standardizzate dovrebbe essere cauto e la valutazione dovrebbe includere una serie di comportamenti significativi, la cui organizzazione è al servizio dell'attaccamento.

Tratto da MANUALE DI PSICOPATOLOGIA DELL’INFANZIA di Salvatore D'angelo
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