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Organizzazione aziendale - Pagina: 90

per consentire una frequente comunicazione orizzontale e la possibilità di adattamento, magari mediante team internazionali o una struttura orizzontale. Richiede inoltre una estesa attività di pianificazione, una interazione giornaliera ed un adattamento reciproco tra le varie unità. Le attività reciprocamente interdipendenti dovrebbero essere raggruppate le une vicine alle altre nell’ambito dell’organizzazione, in modo che i manager abbiano facilità di contatti e adattamenti reciproci. Queste unità dovrebbero riportare in organigramma alla stessa persona e dovrebbero essere fisicamente vicine per minimizzare lo sforzo ed il tempo necessari per il coordinamento, se non vicine bisogna usare meccanismi come riunioni giornaliere o intranet. In questo caso una struttura orizzontale potrebbe fornire lo stretto coordinamento necessario per supportare un interdipendenza reciproca. L’obiettivo è quindi di mantenere i canali di comunicazione brevi dove il coordinamento riveste un ruolo molto critico per il successo organizzativo. Implicazioni Struurali In un azienda manufatturiera lo sviluppo di un nuovo prodotto comporta un interdipendenza reciproca tra le varie unità, bisogna quindi utilizzare una struttura orizzontale o gruppi inter funzionali per gestire il flusso bidirezionale di informazioni e risorse. Una volta che il prodotto è stato progettato, l’effettiva realizzazione configura una interdipendenza sequenziale con beni che vanno da un unità all’altra. Le attività di ordinazione e consegna dei prodotti rappresentano invece un interdipendenza di tipo generico con i magazzini che funzionano indipendentemente. Sistemi Socio - Tecnici Fino ad ora, in questo capitolo abbiamo parlato dei modelli per analizzare come le tecnologie manifatturiere e per i servizi influiscano sui processi strutturali e di gestione. L’impatto complessivo della tecnologia sui lavoratori può essere parzialmente compreso attraverso il concetto dei sistemi socio tecnici. L’approccio dei sistemi socio-tecnici riconosce l’interazione delle esigenze tecniche e di quelle umane che si verifica in un efficace attività di job design, combinando le necessità delle persone con la necessità di efficienza tecnica da parte dell’organizzazione. L’elemento sociale dell’approccio si riferisce alle persone ed ai gruppi che lavorano nelle organizzazioni ( tutti i fattori umani che possono influire sui risultati del lavoro) e a come il lavoro viene organizzato e coordinato. L’elemento tecnico si riferisce invece ai materiali, agli strumenti ed alle macchine ed ai processi utilizzati per trasformare gli input dell’organizzazione in output (tipo di interdipendenza, tipo di tecnologia produttiva, complessità dei compiti etc). Obiettivo dell’approccio dei sistemi socio-tecnici: progettare l’organizzazione di modo che si possa avere un ottimizzazione congiunta cioè che funziona al meglio quando i sistemi sociali e quelli tecnici sono progettati per adattarsi alle reciproche necessità. Quindi la fusione di persone e tecnologia permette di creare armonia facendo in modo che le persone ne percepiscano i vantaggi e la adottino piuttosto che respingerla.

Tratto da ORGANIZZAZIONE AZIENDALE di Maurizio Fortunati
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