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Definizione di xenobiotico e di mutagene chimico

Gli xenobiotici (dal greco xénos, estraneo) sono le sostanze estranee all'organismo che possono causare effetti biologici indesiderati. La loro attività biologica è determinata in gran parte dalle loro proprietà intrinseche, ma è condizionata anche dalla risposta dell'organismo stesso. Infatti, l'intensità degli effetti che si possono esplicare negli organi o nei tessuti bersaglio dipendono dalla concentrazione nell'ambiente dello xenobiotico, dalle vie e dalla durata all'esposizione, dalle dimensioni del corpo, dalla velocità di assorbimento, dal flusso sanguigno dalla velocità di biotrasformazione, dalla permeabilità delle membrane per giungere infine a contatto con il DNA e dalla quantità e durata dell'immagazzinamento della sostanza o dei suoi metaboliti nell'organismo. Inoltre, si è visto, che la risposta all'organismo all'esposizione agli agenti esogeni può variare in funzione del sesso, dell'età e dello stato di salute. Infatti sono state riscontrate delle notevoli differenze tra i due sessi, che dipendono direttamente o indirettamente dall'azione degli ormoni. I sistemi metabolici, inoltre, cambiano anche in relazione a diverse condizioni patologiche, soprattutto quelle che incidono sulla funzionalità epatica e renale, con la conseguenza che si accumulano composti tossici nel sangue e nei tessuti. 

Tratto da CITOGENETICA E MUTAGENESI AMBIENTALE di Domenico Azarnia Tehran
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