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Ospiti viventi animali e vegetali

Le cellule eucariotiche possono essere coltivate in vitro (colture cellulari) e impiegate per la propagazione del virus; tali tecniche sono tuttavia costose e non di facile esecuzione. Alcuni virus, come il virus dell'influenza, si replicano nelle cellule delle uova embrionali di pollo nelle quali, i ceppi che vi sono adattati, crescono molto bene raggiungendo numeri elevati. Uova embrionali di pollo sono state impiegate per la propagazione dei virus per la prima volta nei primi decenni del diciannovesimo secolo. Questo metodo di coltura è risultato molto efficace per l'isolamento e la replicazione di diversi virus, in particolare per quelli dell'influenza e per i poxvirus. In virologia l'utilizzo di ospiti animali è ancora impiegato nei seguenti casi:
1)Per la riproduzione di virus che non possono essere efficacemente studiati in vitro (es., virus dell'epatite B);
2)Per studiare la patogenesi dell'infezione virale;
3)Per verificare la sicurezza di un vaccino.
Nonostante ciò l'impiego di animali è sempre meno frequente a causa dei seguenti motivi:
1)l'allevamento e il mantenimento di animali infettati con virus patogeni è molto costoso;
2)gli animali sono sistemi complessi nei quali talvolta è difficile distinguere un particolare evento;
3)l'uso non necessario e dispendioso degli animali da esperimento non è per molti moralmente corretto;
4)grazie al progresso scientifico, le colture cellulari e le tecniche di biologia molecolare hanno rapidamente preso il sopravvento sull'impiego di animali da esperimento.
L'uso delle piante come organismi ospiti, diversamente da quello degli animali, non causa problemi morali e continua a svolgere un ruolo importante nello studio dei virus vegetali; tali sistemi, però, possono rallentare il raggiungimento di un risultato e il loro mantenimento è elevato. Negli ultimi anni, per lo studio degli effetti dei virus sull'organismo ospite, è stata impiegata una tecnologia completamente nuova. Si tratta della creazione di piante e animali transgenici realizzati inserendo nel DNA di organismi da esperimento l'intero genoma di un virus o una sua parte. Tali inserzioni, comportano l'espressione di mRNA e proteine virali in cellule somatiche (e alcune volte nelle cellule della linea germinale), consente di studiare in ospiti viventi l'effetto patogeno delle proteine virali, sia da sole che in varie combinazioni.

Tratto da ELEMENTI DI VIROLOGIA MOLECOLARE di Domenico Azarnia Tehran
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