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La questione d'Oriente

La questione d'Oriente


Per capire la crisi degli anni ’90 è necessario risalire alla realtà degli anni precedenti.
Negli anni ’90 i Balcani sono stati teatro di molte guerre scaturite da un problema di DIFFERENZE DI ETNIE, NAZIONALITA’, RELIGIONI ➔ diverso dalla crisi attuale del Maghreb, dove il problema è soprattutto di carattere economico.
➔ 1999: KOSOVO: l’Europa non interviene, mentre si attiva la NATO ➔ continuità nell’impotenza apparente dell’Europa, che non si dà da fare per tutelare una situazione che, nel 1999, è puramente europeo, e ora riguarda l’Europa da molto vicino.

Negli anni ’90 la questione balcanica ritorna d’attualità:
- la Federazione jugoslava era stata “inventata” da Tito con l’ipotesi di dare una presidenza a rotazione fra le varie etnie (sloveni, croati, serbi, kosovari, albanesi, macedoni);
- quando i Serbi devono cedere ad altre nazionalità nascono i problemi che portano progressivamente alle varie crisi, che possono dirsi conclusi solo con la crisi del Kosovo (1999). In realtà, non si sa se si è giunti a una reale conclusione poiché c’è stata la dichiarazione di indipendenza del Kosovo, ma il Paese non è stato riconosciuto dall’intera comunità internazionale, e soprattutto non è stato riconosciuto dalla Serbia stessa.

Tratto da LA QUESTIONE D'ORIENTE di Luca Porcella
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