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Tesi scelte dalla redazione su Biotecnologie

Modelli murini per lo studio dell'effetto oressizzante del neuropeptide Y

Il neuropeptide Y (NPY) è uno dei più potenti agenti oressizzanti e costituisce il principale bersaglio nell’ipotalamo della leptina, segnale di adiposità sintetizzato perifericamente e rilasciato nel plasma in proporzione alla massa adiposa. Il sottotipo recettoriale Y1 per il NPY svolge un ruolo cruciale nel controllo del comportamento alimentare in presenza di bassi livelli di leptina o di leptino-deficienza. In questa ricerca mi sono occupata di studiare l’effetto della deficienza per la leptina e del trattamento sostitutivo con leptina sull’espressione genica del recettore Y1 nell’ipota...

Autore: Angela Luparia
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Presenza di escherichia coli produttori di verocitotossine associata a rotavirus in allevamenti bufalini

Lo scopo di questo studio è stato quello di isolare ed identificare in feci diarroiche di vitelli bufalini rotavirus e ceppi di E. coli produttori di tossine LT, VT e CNF. Precisamente sono stati raccolti 125 campioni di feci diarroiche di vitelli bufalini. Tutti i campioni sono stati sottoposti, per la ricerca di Rotavirus di gruppo A, ad un test immunocromatografico. Le indagini di isolamento batterico sono state effettuate seguendo protocolli standard e i ceppi di E. coli isolati sono stati tipizzati biochimicamente con il sistema API 20E. La produzione di tossine è stata testata su ...

Autore: Patrizia Ioime
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Una mutazione W148R nel dominio DNA-BINDING del gene FOXD4 associata a cardiomiopatia dilatativa, disturbo ossessivo-compulsivo e suicidalità

La famiglia dei geni forkhead/winged helix box (FOX) comprende almeno 43 differenti geni che presentano un dominio DNA-binding altamente conservato. Sino ad oggi, sono state descritte numerose mutazioni a carico dei geni FOX come causa di diverse malattie genetiche nell’uomo. In questo lavoro di tesi, descriviamo una famiglia albanese che presenta un fenotipo complesso caratterizzato da cardiomiopatia dilatativa, disturbo ossessivo-compulsivo e suicidalità. Tale fenotipo segrega con una mutazione missenso (W148R) a carico del gene FOXD4. Questa mutazione altera un residuo di triptofano...

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Studio dell'interazione tra c-MYC ed i complessi iston-metil-trasferasici

The c-Myc transcription factor The human c-myc gene was first identified as a homolog of the v-myc oncogene found in a specific subgroup of avian retrovirus, which induces myeloid leukemia, sarcomas, liver, kidney, and other tumors in chickens (Vennstrom et al., 1982). c-myc is located on human chromosome 8q24, and consists of three exons. Its transcription may be initiated at one of three promoters and translation at the AUG start site in the second exon produces a major 439-amino-acid, 64 kDa c-Myc protein (Dalla Favera et al., 1982). Myc has generally been associated with the prom...

Autore: Fabio Casadio
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Biorisanamento di acque di vegetazione mediante Pleurotus Ostreatus

Lo smaltimento delle acque di vegetazione è reso difficoltoso dalla presenza di polifenoli ad elevata azione fitotossica. Il lavoro di tesi è stato volto alla messa a punto di un processo di defenolizzazione basato sul metabolismo del fungo Pleurotus ostreatus in un sistema di beute areate e in un sistema airlift trifasico a letto fluidizzato.

Autore: Jacopo Troisi
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Differenziazione neuronale di cellule mononucleate umane derivate da sangue periferico

L'interesse per la biologia delle cellule staminali è molto cresciuto negli ultimi anni, in particolare per quanto riguarda la loro plasticità differenziativa. In questa tesi descrivo come sia possibile ottenere cellule neuronali mature a partire da cellule staminali del sangue sia in vitro che in vivo.

Autore: Fabio Capra
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Studio delle comunità batteriche del rumine di bovine alimentate con silomais Bt (evento 176)

Davide Cittaro

L’utilizzo degli OGM in agricoltura e in campo alimentare nel futuro è strettamente legato alla valutazione del rischio che queste tecnologie possono comportare al momento del loro impiego fuori dal laboratorio. Scopo di questo lavoro è stato indagare sui possibili effetti che un’alimentazione a base di silomais, ottenuto da mais Bt evento 176, può avere sulla diversità delle comunità batteriche all’interno del rumine bovino. Secondariamente si è studiato se i transgeni introdotti con l’alimentazione possano sopravvivere nelle feci delle bovine alla fine del processo digestivo e quindi veni...

Autore: Davide Cittaro
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Caratterizzazione fenotipica e funzionale di cellule dendritiche in soggetti con carcinoma mammario

Il carcinoma mammario esprime antigeni che possono venire riconosciuti dal sistema immunitario dell'ospite evocando una risposta immunitaria rivolta contro il tumore stesso. Ciò è documentato dalla presenza di segni di attivazione nei linfonodi regionali e di infiltrati a livello del focolaio neoplastico, quali linfociti CD4+ e CD8+, monociti e cellule dendritiche. Il sistema immunitario è in grado di generare una risposta diretta contro il tumore si di tipo cellulo-mediato, sia umorale, in quanto le cellule principalmente coinvolte sono i linfociti T che generano risposte antigene-specifiche,...

Autore: Laura Azzolini
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Produzione di vaccini per la terapia genica mediante trasduzione di Interleuchina 18 in cellule di carcinoma mammario murino

Le strategie di trasferimento genico hanno permesso, a partire dai primi anni Novanta, di ottenere cellule tumorali ingegnerizzate con geni immuopotenzianti, nell'ipotesi di utilizzarle come vaccini per rendere più efficace la risposta immunitaria antitumorale. Interleuchina 18 è una citochina di recente scoperta, dotata di diverse attività che potrebbero essere vantaggiose nella terapia dei tumori: in particolare è in grado di indurre la produzione di elevati livelli di Interferone-­gamma, potenzia la citotossicità delle cellule NK e polarizza la risposta immunitaria adattativa verso il path...

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