Skip to content

Crisi epilettica del grande male


È quella tipica: il soggetto può emettere un urlo, avere un’aura, e cade a terra.

Possono venire di giorno, di notte, e quelle che vengono di notte sono quelle più benigne perché il sonno è il momento migliore in quanto non gli può capitare quasi nulla.

La crisi  del grande male è formata da varie fasi:
-    Fase tonica
-    fase clonica
-    Fase stertorosa

Nella fase tonica il soggetto irrigidisce tutti i muscoli tonici, e si mette anche in opistotono, cioè il soggetto poggia solo con la testa le natiche e i calcagni.
Quindi tutti i muscoli del corpo sono sincronicamente e contemporaneamente interessati,quindi tutti e quattro gli arti, vanno in contrazione anche i muscoli respiratori portando il soggetto in contro ad asfissia, inoltre ci può essere serramento della mandibola e morsicatura della lingua.
Questa fase dura pochi secondi e poi si passa alla fase clonica.
Nella fase clonica il soggetto comincia a convulsivare: le convulsioni sono caratterizzate da scosse cloniche, cioè movimenti di flessione ed estensione agli arti inferiore e superiore, e in più dall’emissione di bava.
In questa fase il pericolo può essere che se cadendo il soggetto si può fare male, e ci può essere la retroversione della lingua e quindi l’inghiottimento della lingua e il soffocamento.

Inoltre nella fase sia tonica che clonica, se il soggetto ha la vescica piena può farsi la pipì addosso.
La fase stertorosa è quella che precede il risveglio e dove il soggetto ha un respiro profondo, un respiro strano.
Quando si svegliano non hanno nessun ricordo o meno, possono avere un po’ di sangue in bocca.

Tratto da NEUROLOGIA di Irene Mottareale
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.