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Teoria dei giochi

Da un punto di vista storico-sociologico, lo sviluppo maggiore di Teoria dei giochi e metodi di analisi delle decisioni in ambito politologico e strategico è strettamente legato alla Seconda Guerra Mondiale e alla nascente potenza statunitense. L’avvento dell’atomica e la progressiva polarizzazione del sistema internazionale negli anni postbellici, inoltre, definirono un gioco di interazione tra 2 poli che facilmente si prestava ad un’analisi formale in termini di gioco, spesso a somma zero.

Si assiste, durante il corso della Guerra Fredda, ad una forte correlazione fra sviluppo tecnologico e dottrina strategica americana da un lato, e sviluppo teorico della Teoria dei giochi dall’altro.
In ambito politologico, i settori di applicazione più sviluppati sono:
contrattazione e negoziato
problema del voto e della formazione di alleanze e coalizioni
corsa agli armamenti
deterrenza
crisi internazionali
Tuttavia, nell’ambito dell’analisi strategica e internazionale, l’interesse per l’uso dei modelli di analisi formale pare essere diminuito.

In termini generali, sono possibili 4 utilizzazioni dei modelli derivati dalla Teoria dei giochi:
1. uso metaforico
2. uso descrittivo
3. uso predittivo
4. uso prescrittivi

Secondo la Teoria dei giochi classica gli elementi fondamentali di un gioco includono:
1. una scelta strategica
2. almeno 2 giocatori (= decisori interagenti)
3. alternative strategiche per ciascun attore
4. esiti possibili di ciascuna alternativa strategica
5. preferenze di ciascun attore in relazione ad ogni esito possibile
6. regole del gioco

Inoltre, la Teoria dei giochi classica assume che i giocatori soddisfino 3 assunti fondamentali:
1. siano razionali
2. operino in modo da massimizzare la propria utilità attesa = preferenza cardinale dell’esito  probabilità che questo esito si realizzi
3. conoscano completamente il gioco.


Il gioco può essere poi rappresentato: 
1. in forma estesa
2. in forma normale, la più utilizzata
I numeri dentro le caselle sono i payoffs (= guadagni relativi) di ciascun giocatore, indicando prima il giocatore di riga.
I guadagni possono essere espressi in forma cardinale (indicando il guadagno effettivo) o ordinale (indicando l’ordine di preferenze del giocatore in relazione a quell’esito).
ES: la battaglia dei sessi: una coppia deve scegliere come passare una domenica pomeriggio. Entrambi gradirebbero passare il pomeriggio insieme piuttosto che da soli, ma hanno preferenze diverse sull’attività da svolgere: lei preferirebbe andare al cinema, mentre lui allo stadio.
Uomo
Donna


Stadio
(cooperare)
Cinema
(defezionare)

Cinema
(cooperare)
1, 1
3, 4
Stadio
(defezionare)
4, 3
2, 2

Sono evidenziati i 2 equilibri di Nash
DC > CD > DD > CC
Esistono diversi tipi di gioco:
1. numero degli attori → giochi a 2 persone
→ giochi ad N persone
2. entità del conflitto → giochi strettamente competitivi (a somma zero)
 → giochi non strettamente competitivi (a somma variabile)
3. opportunità strategiche definite dalle regole del gioco 
→ giochi cooperativi/negoziabili 
→ giochi non-cooperativi/non-negoziabili

La Teoria dei giochi classica propone soluzioni diverse a seconda del tipo di gioco; il concetto fondamentale per la Teoria dei giochi è comunque quello di equilibrio di Nash = la situazione in cui nessuno dei giocatori è incentivato a spostarsi unilateralmente.
Anatol Rapoport ha elaborato alcuni modelli di gioco che presentano caratteristiche particolarmente significative, i cosiddetti archetipi di Rapoport. Tra di essi, 2 rivestono un interesse particolare:

Tratto da RELAZIONI INTERNAZIONALI di Elisa Bertacin
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