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Brahms e la nuova estetica di stampo formalista


infine è il compositore che, volontariamente o involontariamente, apre la prima, grande, radicale polemica contro il Romanticismo, ponendo le basi di una nuova estetica, di stampo formalista. La musica cioè non deve più essere ascoltata impressionisticamente, sull’onde delle emozioni, ma deve essere studiata scientificamente, nelle sue forme, nelle sue tecniche che l’hanno storicamente prodotta. La figura dell’artista, dell’uomo di genio, del compositore ispirato, passa in secondo piano rispetto all’opera che ha prodotto, e all’analisi della sua struttura interna.
Anton Bruckner, nato nel 1824 in Austria e morto nel 1896 a Vienna, era figlio di un maestro di scuola. Lo spirito di Bruckner si manifestò compiutamente nell’ambito della musica sinfonica. Dall’insicurezza delle prime tre sinfonie, ancora legate alle poetiche di Schubert e di Wagner, fino alla compiuta autonomia delle ultime, che furono autentici monumenti del romanticismo musicale germanico. La musica di Bruckner è fatta di grandi mezzi orchestrali, di corrosività cromatica nelle soluzioni armoniche, di dilatatissime dimensioni temporali, ma soprattutto di ispirazione schiettamente romantica, impregnata, nei suoi turgidi slanci eroici e nei patetici abbandoni lirici, di un sempre presente misticismo cattolico.
Bruckner scrisse in tutto undici sinfonie, di cui due non sono numerate e non sono correntemente eseguite. Il capolavoro è sicuramente la Settima, con il celebre adagio per la morte di Wagner.
Fra le composizioni sacre spiccano sette messe, il Te Deum, il Salmo CL per soprano, coro e orchestra, oltre a numerosi mottetti su testi liturgici in latino.
Influenzò moltissimo la musica di Gustav Mahler che lo definì “per metà un dio, per metà un babbeo”. Bruckner in effetti aveva un modo di comporre decisamente singolare. Così ne parlava Hanslick: scintille geniali, ma poste nella connessione più arbitraria,con discorsi piatti, confusi, infinitamente lunghi; egli è un anarchico che sacrifica senza pietà tutto quello che si chiama logica e chiarezza, unità della forma e tonalità.
Questo perché il pensiero di Bruckner è un pensiero che tende alla monumentalità, ignorando i procedimenti della tradizione classico – romantica, instaurando un tipo di costruzione del tutto originale.

Tratto da STORIA DELLA MUSICA di Gherardo Fabretti
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