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Il ruolo cognitivo dell’azione: razionalità e metacognizione

Il ruolo cognitivo dell’azione: razionalità e metacognizione 

Il mondo dell’azione ci presenta un essere umano che, pur nei suoi limiti cognitivi e culturali, tra vicende emozionali ed ansie, è anche “fondamentalmente razionale”. 
LINDENBERG Essere razionali significa: cercare possibilità e essere inventivi fare scelte di fronte alla limitazione delle risorse valutare situazioni future puntare a risultati positivi. In chiave più specificamente psicologica possiamo dire che la RAZIONALITÀ si MANIFESTA COME un ELEMENTO di OCSTRUTTIVITÀ e CREATIVITÀ, che CONSENTE ANCHE di INTERVENIRE sulla FORMULAZIONE STESSA dei PROBLEMI e di MODIFICARLA ONDE TROVARE VIE di SOLUZIONE SEMPLIFICATE. 
CAPACITÀ di AUTOCORREZIONE Gli uomini possono cercare di rimediare agli errori provocati dalla distorsione dei fini sub-intenzionali, sia dal divenire irrazionale di fini in origine razionali, sia infine dai limiti e dalle contraddizioni sempre presenti nella loro mente, “facendosi legare” come fece Ulisse per sfuggire all’incanto delle sirene (parallelo di John Elster “Ulisse e le sirene”). Legarsi cioè obbligarsi a limitazioni nelle preferenze e negli scopi, nella valutazione delle proprie capacità. Correzioni che non una generica “volontà” ma l’attività del dominio pratico ha insegnato agli uomini nel corso della filogenesi e che l’agire quotidiano insegna ad ognuno nel corso della sua esistenza. L’AZIONE AMPLIA le CONOSCENZE, le CONCRETIZZA a CONTATTO con la PRATICA, ne OFFRE di QUELLE che i PROCESSI COGNITIVI di PER SÉ NON GIUNGONO ad AFFERRARE. 
PRESA di COSCIENZA Pur essendo il controllo dell’azione affidato in notevole misura a routine automatizzate, la determinazione di una specifica intenzione e del suo concreto tradursi in attività nell’ambito di una pianificazione mezzi-fini richiede, comunque, una presa di coscienza di quello che si fa PIAGET ha mostrato come dall’azione si giunga ad una rappresentazione cosciente di fini, mezzi e regole attraverso un processo di concettualizzazione che trasforma in operazioni formali quelle che prima erano operazioni puramente concrete CONOSCENZA della CONOSCENZA (conoscenza che una persona ha sui propri processi e stati cognitivi) METACOGNIZIONE. 
WELLMAN Individua 5 aspetti di fondo della metacognizione: 
Esistenza (il soggetto sa che esistono i pensieri) 
Distinzione (sa fare distinzioni tra i pensieri) 
Integrazione (il soggetto sa che gli atti mentali si integrano) 
Le variabili (sappiamo che molte variabili incidono sulle prestazioni mentali) 
Controllo cognitivo (sappiamo di sapere o no). 
L'azione ha un ruolo cognitivo importante, pur essendo una modalità di rapporto con il mondo diverso dalla cognizione fornisce all'attività cognitiva dati altrimenti non reperibili; il fare umano e un conoscere. 


Tratto da LA PSICOLOGIA DI COMUNITÀ di Ivan Ferrero
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