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Il percorso delle immagini e dei suoni nel film



Dunque le immagini e i suoni per un verso completano il loro percorso, per l’altro scoprono una nuova direzione: la duplice sorpresa porta a radicalizzare il gioco e insieme a spostarlo, a correggerlo e insieme a complicarlo; col risultato, nel disegnare il farsi e il darsi del film, di collocare al loro giusto posto sia l’oggetto offerto dallo sguardo, sia i soggetti chiamati a vedere. Riprendiamo adesso l’enunciazione appena descritta e riesaminiamola dal punto di vista dell’enunciazione.
Il primo problema è quello delle coordinate che il film fa emergere a partire dal gesto che lo costituisce; i poli entro i quali si sviluppa sono sostanzialmente quattro.
1) un’istanza che collocandosi nel punto di snodo delle pure virtualità – il poter filmare un mondo – e delle realizzazioni – il mondo qual è stato filmato – guida le immagini e i suoni
2) una serie di dati – titoli di testa, didascalie, commento off – che figurativizzano una tale istanza, mimandone i modi e i percorsi: momenti che, rappresentati, paiono rendere conto di quanto determina la rappresentazione; presenze che, sulla scena, dan veste ad un retroscena; segni, non semplici sintomi, che sanno legare tra loro un richiamo rivolto all’altro – l’io che padroneggia la partita – e un’affermazione di sé – l’io che essi sono, pur nella forma egli, voci e personaggi della storia
3) una destinazione iscritta nell’apparire stesso delle immagini e dei suoni: meta che potrebbe sembrare al di fuori del film, ma che in realtà vi rientra, perché riguarda un punto ideale, un tu, cui tendono le architetture del testo per trovarvi un esito e un possibile rilancio; meta che qui corrisponde all’ascolto previsto e proposto dal nostro film nel suo insieme
4) qualcuno qualcosa che figurativizza una tale destinazione: elementi del plot che, rappresentati, si pongono quali segni del darsi della rappresentazione; confidenti, beneficiari di uno spettacolo, voyeurs.
Questi dunque i quattro termini in gioco: delle presenze che conosciamo assai bene – rispettivamente un enunciatore, un narratore, un enunciatario e un narratario –, delle presenze che ancora una volta si fanno avanti a tessere la trama essenziale di un brano.

Tratto da CINEMA di Nicola Giuseppe Scelsi
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