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Meccanismi di azione degli oppiacei


I recettori degli oppioidi del nucleo accumbens e della VTA sono apparentemente coinvolti negli effetti di rinforzo degli analgesici stupefacenti. Nella VTA gli oppiacei agiscono riducendo l’attività dei neuroni GABAergici, che inibiscono i neuroni dopaminergici; tale azione aumenta il rilascio di DA.
Lo sviluppo della dipendenza da oppiacei è basato sulla modulazione dei livelli di sensibilità neuronale del LC. In acuto, gli oppiacei inibiscono l’attività di scarica neuronale, mediante l’attivazione di proteine Gi che inibiscono l’adenilatociclasi, producendo una diminuzione della concentrazione di cAMP e una riduzione dell’attività della PKA. Ciò iperpolarizza le membrane dei neuroni attraverso l’attivazione di un canale di rettificazione per il K+ e l’inibizione di un canale cationico per il Na+.
L’esposizione cronica agli oppiacei produce invece una sovraregolazione del sistema del cAMP, che rappresenta il meccanismo cellulare alla base della tolleranza. Alla base di questo aumento vi sono modificazioni a lungo termine dell’attività neuronale, quale una sovraespressione dei geni che codificano tale proteina, probabilmente regolata da un fattore di trasmissione che risponde al cAMP, il quale è effettivamente controllato dagli oppiacei. In queste condizioni, è necessaria una maggiore quantità di oppiacei perché si osservi inibizione dell’attività neuronale.
Psicostimolanti ed eccitanti
Gli stimolanti e gli eccitanti agiscono direttamente sul SNC a livello di diverse popolazioni neuronali, ma con effetti di generale eccitazione.

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