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Caso dei fotografi europei nell'800


In questi anni, Maxime Du Camp viene incaricato dal Ministero della salute pubblica francese di riprodurre l’evidenza archeologica dell’antico Egitto.
Pur non essendo un fotografo di professione, egli scatta circa 200 foto, di cui 125 verranno stampate e pubblicate da un editore parigino.

Le foto di Du Camp erano caratterizzate dalla prevalenza di tonalità grigiastre e dalla qualità molto relativa per via del metodo abbastanza elementare utilizzato da Du Camp.
Il punto di vista è frontale e mostra un atteggiamento pseudo-scientifico.
Spesso egli sceglie di inserire la figura di un originario della zona dove le foto erano state scattate oppure un domestico, che aveva la funzione di sostituzione dell’altro.
Sono foto che venivano spesso diffuse in formato stereoscopico, tra i più diffusi in quanto molto economico.

Più o meno negli stessi anni Francis Frith ha l’occasione di compiere diverse spedizioni in Egitto e in Terra Santa.
Esempio. "Le piramidi di Dahshur viste dall’est", 1858 → stampa all’albumina da negativo al collodio umido su vetro.
Si possono notare diverse affinità sul piano compositivo tra gli elementi in primo piano e quelli invece sullo sfondo.
Queste spedizioni ambiziose fruttarono oltre 5000 immagini, pubblicate in vari formati, grazie alla grande abilità del fotografo nello sfruttamento commerciale delle immagini: le prime vennero esposte nel 1857, poi pubblicate in un’edizione rilegata prima e in un’edizione stereoscopica dopo.
Frith creò poi un’agenzia fotografica che divenne la più grande impresa di stampe fotografiche britanniche, attiva per più di un secolo.
Egli era noto anche per il suo progetto che prevedeva un’edizione della Bibbia illustrata con sue foto in Terra Santa. In realtà le foto, uscite sempre con la firma di Frith, erano state realizzate da dipendenti itineranti della società.
Con Frith, la fotografia diventa anche strumento di propaganda religiosa e perfino politica: spesso infatti si cercava, attraverso le foto, di conseguire vantaggi militari, strategici e commerciali nell’area nordafricana, controllata prevalentemente dall’Inghilterra.
D’altra parte, queste foto potrebbero essere considerate le antecedenti del fenomeno moderno del turismo.

John Thompson, membro della Royal Society, trascorse invece diversi anni in Oriente, in particolare in Cina.
Egli scatta in Cina una serie di foto che confluiranno poi in 4 volumi ai quali l’autore dà il titolo "Illustrazioni della Cina e della sua gente".
Le foto sono frutto di una vera e propria indagine etnografica: esse denotano infatti un interesse da parte del fotografo sia per il paesaggio sia per gli usi e costumi degli abitanti.
Le foto di Thompson erano caratterizzate da:
• Una struttura narrativa, in quanto erano accompagnate da brevi testi di riferimento.
• La varietà dei soggetti (paesaggi naturali e urbani, persone, usi e costumi, monumenti).
• La fotografia come strumento di conoscenza degli altri.Raffinatezza ed elevata qualità.

La fotografia come espressione di un principio di superiorità da parte dell’uomo occidentale nei confronti di quello orientale.
La fotografia come strumento di persuasione.

Possiamo a questo punto individuare tre concetti:
• La fotografia come strumento di conoscenza degli altri.
• La fotografia come strumento di persuasione.
• La fotografia come espressione di un principio di superiorità da parte dell’uomo occidentale nei confronti di quello orientale.

Possiamo individuare anche un sotto-filone, rappresentato dall’attività fotografica di Thomas Annan, il quale viene incaricato di documentare i cambiamenti subiti in questi anni dai quartieri malfamati di Glasgow.
È il periodo in cui nelle città europee, in particolare Parigi, si assiste all’attuazione di piani di rinnovamento urbano che comportano spesso la demolizione delle strutture antiche.
Il suo lavoro comprende 40 stampe al carbone, rappresentazione dei bassifondi della metropoli e atto di nascita del cosiddetto documentario sociale, anche se non vi era da parte del fotografo un interesse verso i soggetti umani e quindi un intento di denuncia.
Le foto rappresentano viuzze strette, spesso a sfondo chiuso, e possono per questo motivo essere ricondotte all’ambito topografico.

Tratto da STORIA DELLA FOTOGRAFIA di Roberta Carta
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