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La natura e la classificazione dei disturbi psichici


Nell’ambito dell’orientamento individualistico che accentua l’attenzione sui fattori psichici della criminalità, si sono sviluppati:
a.gli indirizzi psichiatrici;
b.gli indirizzi psicogenetici.
Gli indirizzi criminologici psichiatrici raggruppano quelle teorie che videro nei disturbi mentali il fattore di maggiore significato rispetto alle condotte criminali.
È oggi, però, verità pressoché acquisita che considerare l’intera criminalità come espressione di una anomalia psichica è da ritenersi un suggestivo ma grossolano equivoco: tra i malati di mente il comportamento criminale non è più frequente che nella comune popolazione; la percentuale di malati mentali fra i delinquenti e i non delinquenti non differirebbe in modo significativo.
Lo studio dei vari tipi di disturbi delle attività mentali viene considerato, comunque, indispensabile per comprendere le “risposte differenziali” dei singoli, i diversi fattori di vulnerabilità individuale agli stimoli ambientali criminogeni e disturbanti; anche se contemporaneamente viene avvertito che non vi è nessuna connessione necessaria, deterministica, tra disturbo psichico e condotta criminosa.
L’individuazione della natura e la classificazione dei disturbi psichici è quanto mai ardua e relativa per i profondi contrasti esistenti in letteratura; a cominciare dalla loro stessa etiologia: se siano gli origine organica (indirizzo organicistico) o di origine psichica (indirizzo psicogenetico) o di origine psico-sociale  (indirizzo psico-sociologico).

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