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Organizzazione aziendale - Pagina: 114

progressivamente le loro attività oppure spostarsi in un altro ambiente di riferimento. Esempio crollo borsa e donazioni in declino per le organizzazioni no profit oppure i rapidi cambiamenti di un settore per un org. Un modello degli stadi del declino organizzavo E un modello proposto che suggerisce che il declino se non è gestito correttamente può attraversare 5 stadi che portano infine alla dissoluzione dell’organizzazione: Stadio della cecità: il primo stadio di declino è costituito dai cambiamenti interni ed esterni che minacciano la sopravvivenza nel lungo termine e potrebbero richiedere che l’organizzazione prenda delle misure appropriate. Ad esempio personale in eccesso, procedure ingombrante o mancanza di armonia con i propri clienti. I leader in questa fase non avvertono i segnali del declino e la soluzione consiste nello sviluppare sistemi di monitoraggio e controllo efficaci che indichino quando qualcosa non funziona come dovrebbe. Stadio dell’inattività: secondo stadio di declino in cui si negano le condizioni correnti malgrado i segnali di deterioramento delle prestazioni. I manager provano a convincere stakeholder che va tutto bene ed usano approcci creativi con la contabilità per far sembrare che vada tutto bene. La soluzione è che i leader riconoscano il declino e intraprendano azioni tempestive per riallineare l’organizzazione con l’ambiente (esempio nuovi approcci alla risoluzione dei problemi, maggior coinvolgimento nei processi decisionali e incentivare manifestazioni di insoddisfazione di dipendenti e clienti etc. Stadio dell’errore: terzo stadio di declino, l’organizzazione affronta i problemi gravi e gli indicatori che mostrano i cattivi risultati non possono essere ignorati. La mancata reazione in questa fase puà portare al fallimento e quindi i leader sono costretti dalle circostanze gravi a considerare cambiamenti drastici. Azioni possibili riduzione dei costi, tagli al personale, ridimensionamenti etc fornendo inoltre informazioni ai dipendenti per diminuire l’incertezza. Stadio della crisi: quarto stadio di declino in cui l’organizzazione non è stata ancora in grado di gestire efficacemente il declino e si trova in una situazione di panico. L’organizzazione può vivere situazioni di caos e sforzi per ritornare alle attività basilari, bruschi cambiamenti. E’ auspicabile evitare di entrare nello stadio di crisi e l’unica soluzione è intraprendere una radicale riorganizzazione. Il tessuto sociale dell’organizzazione subisce un processo di erosione e si rendono necessarie azioni straordinarie come la sostituzione del vertice e cambiamenti rivoluzionari nella struttura, nella strategia e nella cultura. Il ridimensionamento può assumere in questi casi connotati assai severi. Stadio della dissoluzione: stadio irreversibile, l’organizzazione subisce perdite di quota di mercato e di reputazione, degli elementi migliori del suo personale e dei capitali. L’unica strategia possibile è di porre finire all’organizzazione in maniera ordinata e ridurre il trauma da separazione dei dipendenti. Gestire correttamente il declino organizzativo è necessario se un’organizzazione vuole evitare la dissoluzione. I manager hanno la responsabilità di rilevare i segni del declino, riconoscerli, intraprendere le azioni necessarie e invertire il corso degli eventi (esempio

Tratto da ORGANIZZAZIONE AZIENDALE di Maurizio Fortunati
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