12 
 
 Rappresentanza per il mercato italiano di sistemi multicanale e rivelatori di radioattività 
della ditta Gammatech, Budapest.  
 
La società è inoltre in grado di fornire competenze di: 
 Ideazione e sviluppo di rivelatori di radioattività dedicati alle specifiche esigenze del 
cliente.  
 Progettazione di elettronica dedicata alla sensoristica per la rivelazione di radiazioni 
ionizzanti, grazie al supporto e alla collaborazione del servizio di Elettronica 
dell'Università di Ferrara e INFN.  
 Realizzazione di software dedicato per l'acquisizione e visualizzazione dati da strumenti 
di misura.  
 Realizzazione meccanica a controllo numerico grazie a personale operante presso 
l'Officina Meccanica del dipartimento di Fisica dell'Università.  
 Installazione di impianti e training degli operatori.  
 
 
1.2  AMBITO DELLA TESI 
 
Il titolo è esplicativo di tutti gli ambiti toccati dalla tesi anche se è necessario fare una 
precisazione: l’attività svolta è una attività di progettazione elettronica, il settore di utilizzo fa 
parte della medicina nucleare.  
Lo sviluppo del modulo infatti è avvenuto in larga parte su sistemi di disegno elettronico meglio 
noti come software ECAD (Electronic computer aided-design), PCB design tools o EDA 
(Electronic Design Automation) anche se il termine EDA ha un significato molto più ampio: 
comprende infatti tutti i software di assistenza computerizzata di progetto, disegno e 
produzione (computer-aided engineering, design, manufactoring)[1], è quindi più corretto 
parlare di ECAD o PCB design tools. 
A tal proposito la tesi, in quanto progetto del modulo, è stata preceduta da una fase di analisi 
software ovvero una fase in cui sono stati passati in rassegna diversi ambienti di lavoro. La 
scelta è caduta sul sistema OrCAD della Cadence. 
 
Il lavoro finale verrà successivamente inserito all’interno di moduli per la sintesi di radiofarmaci 
in cui c’è la necessità di rilevare e monitorare la radioattività del farmaco: è per questo motivo 
che si parla di ambito medico-nucleare. 
 
 
 
13 
 
1.3 SCOPO DELLA TESI  
 
L’obiettivo finale della tesi prevede il progetto e la realizzazione di un modulo per il rilevamento 
e il monitoraggio di radiazioni emesse da radiofarmaci. 
Si tratta cioè di realizzare una scheda elettronica alimentata a +24V, in grado di acquisire ed 
elaborare un segnale in corrente ottenuto da uno scintillatore, proporzionale alla radioattività 
del farmaco. Il segnale, convertito in tensione, dovrà essere digitalizzato per poi essere 
acquisito da un microcontrollore, opportunamente pre-programmato, e trasmesso ad un PC 
esterno via RS485. 
L’attività di monitoraggio dovrà essere abilitabile da PC, precisa e il più possibile immune da 
rumori. 
   
  
1.4  STRUTTURA DELLA TESI 
 
La tesi, in quanto documento cartaceo, è stata suddivisa in due macro-sezioni: una prima 
parte, introduttiva, che permette di contestualizzare la tesi, dato l’ambito di nicchia in cui si 
andrà a collocare il modulo di monitoraggio radiazioni e, una seconda parte dedicata 
esclusivamente alla scheda elettronica.  
 
La prima parte è suddivisa in tre capitoli: 
 Capitolo 1: introduttivo. Viene discusso il tirocinio alla NeM, l’ambito della tesi e 
l’obiettivo finale. 
 Capitolo 2: dedicato alla medicina nucleare. 
 Capitolo 3: relativo alla radiosintesi, con un’attenzione particolare ai moduli 
sintetizzatori della Comecer. 
 
La seconda parte è suddivisa in sette capitoli: 
 Capitolo 4: introduttivo allo sviluppo della scheda elettronica. Viene analizzato lo 
schema a blocchi del modulo ad un livello relativamente elevato ovvero tutto ciò che 
riguarda l’interfaccia tra la scheda e l’ambiente esterno: rivelatori, connettori, 
interfaccia modulo-PC (RS485) e l’ambiente industriale in cui il modulo opera. I vari 
blocchi verranno discussi ai capitoli 5, 6, 7. 
 Capitolo 5: dedicato esclusivamente al canale di acquisizione. Vengono illustrate le 
scelte progettuali relative al convertitore I/V, all’amplificatore e al convertitore A/D 
nonché la circuiteria di potenza che alimenta i vari dispositivi. 
14 
 
 Capitolo 6: dedicato alla logica di controllo. E’ un capitolo rivolto al microcontrollore e 
tutto quanto orbita intorno ad esso: circuiteria supplementare, firmware, kit di sviluppo, 
tools utilizzati. 
 Capitolo 7: riservato all’implementazione dello standard RS485 e in particolare alla 
tecnologia adottata per l’isolamento galvanico 
 Capitolo 8: relativo alla progettazione e allo sviluppo pratico della scheda, dallo schema 
elettrico, passando per il layout fino al montaggio componenti su PCB.  
 Capitolo 9: vengono elencati i test eseguiti sulla scheda per verificarne il corretto 
funzionamento. 
 Capitolo 10: Conclusioni 
 
Per non spezzare il capitolo 6 (relativo al micro) e mantenere una certa discorsività delle 
argomentazioni si riporta il codice del firmware nell’appendice A, opportunamente 
commentato.  
 
 
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
15 
 
CAPITOLO 2 
LA MEDICINA NUCLEARE 
 
2.1 INTRODUZIONE 
 
Senza voler entrare nello specifico della medicina nucleare, anche perché l’approfondimento di 
tale settore esula dalla tesi, è bene realizzare un “cappello introduttivo”, propedeutico, per 
comprendere meglio l’applicazione della tesi stessa. 
Degno di nota è il paragrafo 2.4, dedicato alle Norme di Buona Preparazione (NBP) del 
radiofarmaco recentemente entrate in vigore; tale paragrafo assume rilievo non tanto per 
l’aspetto burocratico, ma perché la normativa giustifica l’automatizzazione della sintesi dei 
radiofarmaci. 
 
 
2.2  LA MEDICINA NUCLEARE 
 
La medicina nucleare è una branca specialistica della medicina che sfrutta le radiazioni emesse 
da sostanze rese radioattive (radiofarmaci) sia per scopi diagnostici sia a fini terapeutici. 
 
L'impiego per uso diagnostico comprende: 
• Applicazione di laboratorio, totalmente “in vitro”: dosaggi RIA (Radio Immuno Assay) 
ovvero test e studi di laboratorio; 
• applicazioni “in vivo” e “in vitro”: in grado di ottenere informazioni relative a funzioni 
metaboliche e studi di patologie nei fluidi corporei dopo aver somministrato opportuni 
radiofarmaci ai pazienti da esaminare (es. determinazione del volume ematico e 
plasmatico, calcolo della massa eritrocitaria, test di assorbimento della vitamina B12); 
• applicazioni “in vivo”: imaging morfofunzionali, comunemente chiamate scintigrafie, 
note anche con le sigle PET (Positron Emission Tomography) o SPECT (Single Photon 
Emission Computed Tomography). Utilizzando il radiofarmaco adatto, possono essere 
studiate numerose funzioni fisiologiche e le loro eventuali alterazioni a livello biologico-
molecolare. 
 
L'imaging scintigrafico si contraddistingue, rispetto alle altre metodiche di imaging, per la 
capacità di mettere in evidenza una compromissione funzionale anche prima che siano 
riconoscibili alterazioni anatomiche. 
 
16 
 
Nel campo terapeutico la cura consiste in un vero e proprio bombardamento di radioattività 
mirato sul target d'interesse. Tale bombardamento può provenire sia dall’esterno che 
dall'interno dell’organismo dove il radioisotopo1, opportunamente camuffato in forma di 
biomolecola specifica per il riconoscimento di determinati sistemi biologici, viene portato 
direttamente sull'obiettivo o target. 
Il razionale dell'uso della medicina nucleare in terapia che il radiofarmaco somministrato al 
paziente, concentrandosi nei tessuti patologici, possa irradiarli e distruggerli risparmiando, per 
quanto possibile, quelli sani.  
 
I radiofarmaci che vengono usati in terapia sono, per lo più, differenti rispetto a quelli usati in 
diagnostica perché emettono radiazioni corpuscolate in grado di dissipare tutta la loro energia 
in uno spazio molto piccolo (<1cm); ciò permette una radioterapia metabolica selettiva e 
mirata[2], [3], [5]. 
 
 
2.3  I  RADIOFARMACI 
 
La Direttiva CEE 89/343, decreto legislativo n° 178, definisce radiofarmaco “qualsiasi 
medicinale che, quando è pronto per l’uso, include uno o più radionuclidi incorporati a scopo 
sanitario”. 
Perciò per radiofarmaci si intendono, in generale, composti marcati con isotopi radioattivi per 
l'impiego in Medicina Nucleare e perciò preparati in forma idonea all’uso in vivo (secondo le 
normative della farmacopea ufficiale). Un radiofarmaco, quindi, è caratterizzato, oltre che dalla 
struttura chimica e dalla forma farmaceutica, anche dal radionuclide con cui è marcato, dalle 
cui proprietà dipende non solo la possibilità di sintesi del radiofarmaco e la sua stabilità, ma 
anche l'efficienza di rilevazione e la radioesposizione al paziente.  
 
 
 
 
 
 
 
 
                                                          
1
 Sinonimo di radionuclide (nuclide radioattivo), indica un isotopo non stabile in natura che subisce un processo di 
decadimento spontaneo. 
17 
 
Nella tabella 2.1 sono riportati alcuni dei principali radioisotopi utilizzati in medicina nucleare e 
le loro applicazioni prevalenti. 
 
 
RADIOISOTOPO IMPIEGO 
Tecnezio 99m 
In vivo. Viene usato per scintigrafie scheletriche, epatiche, renali, 
cerebrali, tiroidee, funzionalità epatica. Tempo di dimezzamento: 6 
ore. 
Fluoro 18 
In vivo. Usato per la visualizzazione scintigrafica in campo 
oncologico, cardiologico (metabolismo cardiaco, del flusso 
coronario, etc.) e neurologico (diagnosi Alzheimer, epilessia, lesioni 
cerebrali traumatiche, etc.). Tempo di dimezzamento: 110 min. 
Renio 188 
In vivo. Impiegato come agente terapeutico nella cura di tumori e 
artriti e come tracciante analogo al 99mTc. Tempo di dimezzamento: 
17 ore. 
Cobalto 60 
In vivo. Usato nella radioterapia dei tumori. Tempo di 
dimezzamento: 5 anni. 
Iodio 131  
In vivo. Usato per la diagnostica tiroidea e la cura dei tumori della 
tiroide, le renografie e l'indagine cosiddetta totalbody. Tempo di 
dimezzamento: 8 giorni. 
Tallio 201 
In vivo. Serve per scintigrafie del miocardio. Tempo di 
dimezzamento: 3 giorni. 
Iodio 125 
In vitro. Serve per tutte le analisi di radioimmunologia per il 
dosaggio degli ormoni tiroidei. Tempo di dimezzamento: 60 giorni. 
Trizio Usato raramente. Tempo di dimezzamento: 12 anni circa.  
Carbonio 14 Usato raramente.  
  
Tab. 2.1: principali radioisotopi utilizzati in medicina nucleare 
 
 
 
 
18 
 
2.4 NORME DI BUONA PREPARAZIONE (NBP) DEI RADIOFARMACI IN 
MEDICINA NUCLEARE 
 
A partire dal 01/08/2009 così come previsto dal Decreto del Ministero della Salute del 
30/03/2005 GU n° 168 e da successiva proroga, i Reparti delle Medicine Nucleari dovranno 
seguire scrupolosamente una serie di adempimenti. 
Il campo di applicazione del Decreto coinvolge le seguenti categorie: 
 Preparazione ottenute per mezzo di kit, per uso in vivo 
 Preparazioni estemporanee (incluse quelle in cui si effettua la radiomarcatura di 
materiale autologo del paziente) 
 
Tutte le strutture di Medicina Nucleare dove si preparano radiofarmaci devono strutturarsi e 
gestire la preparazione dei radiocomposti affrontando le seguenti macro 
attività/problematiche: 
 Gestione della Qualità 
 Personale 
 Documentazione 
 Laboratorio ed attrezzature 
 Materie prime 
 Operazioni di preparazione 
 Controllo Qualità del preparato 
 Confezionamento ed etichettatura 
 Stabilità del preparato 
 Aspetti microbiologici dei preparati radio farmaceutici 
 Contatti esterni 
 Sistemi computerizzati 
 
Inoltre, il laboratorio di manipolazione dei radionuclidi (kit o preparati estemporanei) deve 
essere progettato e realizzato in modo da: 
 garantire un corretto flusso logico relativamente alle operazioni di: 
o preparazione 
o confezionamento 
o etichettatura 
o controllo di qualità 
 permettere l’accesso al solo personale autorizzato 
 garantire un ingresso al laboratorio attraverso locali filtro