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Definizione di oligopolio bilaterale

Non è né oligopolio né oligopsonio. Sono pochi venditori e pochi clienti. Esempio: c’è forte concentrazione sia da parte della domanda che dell’offerta. Pochi attori che hanno le loro strategie. Un esempio di questo mercato è quello delle componenti delle automobili. Non esistono due coalizione, ci possono essere dei punti di scambio informativo, ma nessun acquirente delega al gruppo gli acquisti, perché siamo di fronte a imprese mondiali. I grandi acquirenti contrattano singolarmente con i venditori grandi e piccoli, e usano la loro forza di acquisto per avere i prezzi più favorevoli. I venditori cercano di tenere una linea comune come meglio possono. La domanda è scarsa. L’acquirente acquista su più fornitori. L’acquirente  molto più spregiudicato nel rapporto con il fornitore, di quanto lo sia il fornitore con lui, perché il venditore si rende conto che siccome la domanda è ciclica, nella fase successiva sia molto debole, quindi spera che non utilizzando completamente il suo potere, di essere trattato meglio nella fase successiva, quando il mercato è a suo sfavore, ma questo non avviene. Il produttore può integrarsi. In passato i produttori automobilistici erano abbastanza integrati. Se l’impresa si integra almeno parzialmente la situazione futura del fornitore diventa drammatica, perché l’acquirente conosce il costo di produzione, e la negoziazione diventa durissima. L’unico elemento di difesa del fornitore è rappresentato dal meccanismo di entrata. L’acquirente non può usare tutto il suo potere contro il fornitore, se no lo uccide.
I vantaggi derivanti da un oligopsonio sono dell’acquirente. I vantaggi acquisiti dall’oligopsonisti gli rimangono o finiscono al consumatore: Sicuramente l’oligopsonista ha dei vantaggi rispetto all’oligopolista. Dipende, si tratta di capire se l’oligopsonista è un forte venditore, potrebbe essere un debole venditore, perché se i mercati di vendita vedono la presenza di forti acquirenti, o un mercato molto competitivo, molti dei vantaggi che gli oligopsonisti che hanno estratto dai fornitori, sono costretti a scaricarli sui consumatori finali, è il caso della grande distribuzione. Ad esempio i fabbricanti di alluminio sono un forte oligopolio mondiale, i fabbricanti di lattine sono un forte oligopsonio mondiale, e gli acquirenti un forte oligopolio. I fabbricanti di lattine riescono a esercitare forti sconti rispetto ai fabbricanti di alluminio. Ma devono cedere una parte agli acquirenti. A chi va il vantaggio dipende da quanto forte è la concorrenza nella fase dei prodotti inscatolati.

Tratto da ECONOMIA INDUSTRIALE di Valentina Minerva
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