Skip to content

La Francigena nella Pianura Padana

Tra Santhià e Piacenza ci sono moltissimi campi. Nel 1000 le due aree eran ricoperte da boschi planiziali di farnia. Giungiamo nella pianura del riso, terra povera di centri abitati se non di recente. In epoca medievale il centro più importante è Vercelli, potente sede vescovile nel X e XI secolo
Via: Santhià>Vercelli (25km)>Pavia(112km).
La zona era ricca di ospitali, come quello di Viancino o Cascine Stra. I pellegrini che venivano da Torino passavano per Crescentino, in cui c’era un ospitale. Vercelli è citata da Sigerico come XLIII tappa del suo viaggio. Vi sostarono anche l’islandese Nikulas di M. e Filippo augusto re di Francia. Ha una cerchia di mura medievali. Fu fondata nel VI secolo a.c. forse dai galli libui.
Vercellae
diviene municipio nel 49 a.c. convertendosi nel IV secolo al cristianesimo con il vescovo Eusebio. Il duomo sorge sulla basilica paleocristiana che ospitava le spoglie di S. Eusebio. Del XII secolo resta solo il campanile. i pellegrini erano ospitati qui vicino in una canonica. La città aveva 11 ospitali. A Vercelli c’è uno dei maggiori monumenti gotici padani, la basilica di S. Andrea, fondata nel 1219 dal cardinale Guala Bischeri, con annesso un ospitale dal 1224. La facciata ha due campanili, tre portoni strombati e un rosone centrale.

Passato il Sesia tocchiamo vari paesini, come Robbio e Mortasa, citata spesso da poemi medievali e luogo di sosta di Filippo Augusto, che la ricorda come Morters: era centro importante sulla via consolare per le Gallie, e importante per la Francigena. Casa madre era l’abbazia di S.Croce, fondata nel 1080. Il percorso tocca poi la zona dell’abbazia di S.Albino, fondata secondo la leggenda da Carlo Magno nel 774 su una presistente chiesa. Il ciclo cavalleresco di orlando dice che qui si svolse la battaglia tra Carlo Magno e Desiderio re longobardo. L’abbazia fu ricostruita nel XV sec, e vi convivono stile rinascimentale e il romanico.

Dante ci ricorda di molte bellissime chiese a Pavia, e delle spoglie di Agostino in S. Pietro in ciel d’oro. Ma Pavia fu anche importante centro di elaborazione e trasmissione del sapere: nell'825 nasce la scuola giuridica cittadina. Nel 1361 nasce uno studium generale voluto da Galeazzo II visconti, che segna la nascita dell'università in senso moderno. L’ingresso a Pavia avveniva in passato in un territorio compreso tra il Po e il Ticino, noto come siccomario (sicut mare=simile a un mare). C'era un ospitale a S. Martino siccomario.
Oggi si entra a Pavia dal ponte coperto, ricostruito nel 52. I pellegrini medievali entravano invece sul ponte romano. Pavia fu fondata da tribù liguri, abitata dai celti e poi dai romani, che con il nome di ticinum ne fecero un municipio nel I secolo a.c. Con i longobardi nel 571 fu capitale del regno d’Italia. Al palazzo reale nel 643 fu redatto l’editto di Rotari, prima raccolta barbara di leggi. Alla fine dell’VIII secolo Carlo Magno elimina i longobardi. Nel 924 Pavia non è più capitale del regnum italicum. Poi diverrà libero comune. Era comunque una delle città più grandi del nord Italia. A Pavia sono molte testimonianze del romanico lombardo: alle chiese erano spesso annessi vari ospitali, di ordini religiosi come i templari. La sosta in città era d’obbligo anche per le reliquie. L’arcivescovo Sigerico nomina Pamphica come XLI tappa. Vi sostò anche Nikulas.
 
S.Michele è il massimo monumento romanico della città. Dedicata al patrono dei longobardi, fu costruita nel XII secolo sulla vecchia basilica palatina dove erano consacrati i re d’Italia. Ha una facciata a capanna con loggetta pensile in pietra arenaria, e 3 portali.
I bassorilievi raffigurano un bestiario medievale. L’interno è a 3 navate a croce latina, con matronei, presbiterio sopraelevato e cripta. Il pavimento del presbiterio ha un mosaico con labirinto, simbolo del percorso di salvezza del pellegrino. Poi c’è S. Pietro in ciel d’oro, fondata nel VII secolo per iniziativa di Liutprando. Era parte di un complesso agostiniano e fu rifatta nel 1117-32. ricostruita nel 1884 per iniziativa di Angelo Savoldi. Facciata a capanna, tripartita da lesene, in laterizio con inserti in arenaria grigia e ceramica. Interno a 3 navate con tiburio ottagonale, presbiterio e cripta. Sull’altare maggiore c’è l’arca di S.Agostino, gotica del 1362 di maestri lombardi. Il santo muore nel 430. Era vescovo di Ippona in Africa del nord. La città fu assediata dai vandali. Le spoglie di Agostino erano inumate forse nella basilica cittadina. Poi forse per ragioni di difesa furono trasferite a Cagliari, quindi a Pavia. Liutprando pagò molto la reliquia. Con il tempo si perse la memoria del luogo d sepoltura. Nel 1695 si trova un cassetta argentea dopo alcuni lavori nella cripta, che nel 1728 viene identificata dal vescovo. Nella cripta ci sono anche le spoglie di Boezio e Liutprando.

Guadato il Po tocchiamo la via Emilia, che conserva ancora vecchi ponti. Molti centri erano importanti crocevia sulla Francigena, come Parma e Piacenza. Ai piedi dei primi rilievi la Francigena si allarga in molte possibili direttrici ricalcando spesso percorsi romani. Nota è la via di monte Bardone attraverso la Cisa. Piacenza era città a controllo del principale guado del Po e importanti valichi appenninici. Era anche sosta obbligata dei pellegrini per i molti ospitali. A Piacenza c’era il critico guado del po, quindi la salita dei valichi. Bobbio era un monastero-tappa obbligata.

Piacenza è fondata nel 218 a.c. su insediamenti celti o etruschi, in età imperiale divenne municipium e mercato con porto fluviale. Fu devastata dai barbari, e assediata da Totile nel 546. Nel 997 Ottone III ne diede investitura al vescovo. La città aveva un posizione centrale nella Francigena, e circa 30 ospitali, di vari ordini monastici e militari. Sigerico cita Placentia come tappa. Nel 1095 papa Urbano III vi sancisce il concilio da cui lancia l’appello a a prestare soccorso ai cristiani e ai luoghi santi di Palestina, ribadito dalla Francia pochi mesi dopo, quando è bandita la I crociata. Nel 1271 è papa il piacentino Gregorio X.
Ricordiamo il duomo, costruito a partire dal XII secolo e dedicato a S. Maria Assunta. Romanico, con facciata in arenaria e marmo di Verona, ha facciata a capanna. Interno a croce latina con tre navate e cripta sormontata dal presbiterio. Nella cripta sono le reliquie di santa Giustina, martire del III secolo Poi c’è la basilica di S. Antonino, dedicata al patrono della città, centurione romano evangelizzatore. Fu costruita in romanico nell’XI secolo su preesistente basilica paleocristiana. Interno a croce latina rovesciata. Via campagna è l’antico percorso francigeno. C’erano molti ospitali e la basilica del S. Sepolcro. Interessante anche la chiesa romanica di S. Savino, con interno a tre navate.

E la via romea di Bobbio? E’ legata alla presenza del monastero fondato in epoca longobarda da san Colombano. Nel XII secolo decade l’abbazia e la via di monte Bardone per la Cisa diviene preferenziale per raggiungere Roma. Attraverso la val Trebbia si raggiungeva Genova. Colombano giunge in val trebbia a 70 anni. Nato in Irlanda nel 543 è evangelizzatore. Il monastero nel 643 raggiunge i 150 monaci. Da Bobbio a Roma una volta i pellegrini toccavano Coli e la val di Nura. Oltre Piacenza, la direttrice principale della Francigena percorreva la via Emilia toccando vari paesi. Una breve deviazione dalla via Emilia porta ad Alseno all’abbazia cistercense sorta nel 1135 di Chiaravalle della Colomba. Il nome deriva dal monastero francese fondato da Bernardo. La chiesa qui sorta tra XII e XIII secolo ha facciata tripartita e preceduta da un portico a 3 archi con loggette laterali. Da Fiorenzuola partiva un altro itinerario che saliva sul passo del Pellizzone fino a bardi e alla val di taro, toccando anche il passo del battello. A Vernasca ci sono i resti della pieve romanica di S. Colombano.

Le colonie di fondazione romana non decaddero mai del tutto. Rinascita dopo il 1000 del romanico padano. A Parma fu attivo Benedetto Antelami. Dalla Francigena si raggiunge l’appennino dal valico di monte Bardone (Cisa). Da fidenza il percorso si biforca. Fidenza, antica fidentia, rinasce nell’VIII o IX secolo come Borgo San Donnino dopo il ritrovamento delle spoglie del martire. Al culto di San Donnino è legata la fortuna di Fidenza come stazione della Francigena. Donnino era cubiculario, custode della corona dell'imperatore Massimiliano Erculeo, dal quale fu poi perseguitato. Decapitato nel 293 attraversa il fiume senza testa.

Vari ospitali erano attivi in città. Il duomo di san donnino sorge su una chiesetta paleocristiana e ha una facciata incompiuta a capanna. Su una semicolonna l’apostolo Simone (statua) regge un cartiglio con scritto: “questa è la via per andare a Roma”. Per andare a fornovo si lascia la via Emilia e si sale sui crinali. A costamezzana erano vari ospizi. un itinerario alternativo segue la via Emilia fino alla pieve di san pancrazio e poi sale l’appennino sul versante del taro.

Parma, fondata nel 183 a.c. dai romani, in epoca imperiale era dotata di terme e teatri, collegata ai due mari. Dal IV secolo fu sede vescovile, chiamata Chrysopolis sotto i bizantini in quanto sede dell'erario imperiale. Fu poi ducato longobardo e capoluogo di comitato con i franchi nel 774. La chiesa di Parma raggiunge l’apice con il vescovo eretico Cadalo nel XI secolo Benedetto Antelami, grande architetto e scultore, lo incontriamo per la prima volta con la deposizione del duomo d Parma nel 1178. Fu molto attivo qui: scolpiva profeti, angeli, zodiaco.
Il duomo di Parma è completato nel XII secolo, ha un interno a croce latina con tre navate e matronei. Nel transetto destro è la celebre deposizione dell’antelami, che rappresenta le nozze mistiche tra chiesa e Cristo, sorvegliate dall’arcangelo Raffaele. Accanto al duomo sorge il Battistero, iniziato nel 1196, che ha forma di prisma ottagonale e tre portali nell’ordine inferiore.

Da Parma il cammino riprende verso San Pancrazio, per poi andare a sud verso la Cisa. Verso Collecchio troviamo la pieve di talignano, con il “san Michele che pesa le anime”. La zona è piena di aree protette come le Faggete di Carrega.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.