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L’accanimento educativo


Quello dell’accanimento educativo è una sorta di falso problema, di questione che potrebbe appartenere più al piano del dibattito teorico che al piano dell’operatività concreta.
Il vero problema, più che dall’accanimento educativo, è rappresentato dal disinvestimento e dall’arrendevolezza educativi precoci.
L’accanimento educativo può essere definito come lo sforzo volontaristico teso a raggiungere obiettivi ritenuti auspicabili, come la sfida alla resistenza per ottenere, comunque, gli esiti sperati.
L’accanimento educativo può essere inteso come il tentativo di non dichiarare la propria sconfitta, o rimandare tale dichiarazione il più avanti possibile nel tempo.
A ben vedere l’accanimento educativo presenta due volti. Il primo riguarda l’eccesso di azioni educative rivolte a soggetti che non mancano di alcune caratteristiche e potenzialità psicofisiche e del tempo di vita che sarebbe necessario all’azione educativa. Il secondo si manifesta nei confronti di soggetti che non sono ritenuti in possesso di alcuni prerequisiti psicofisici e soggetti che non disporrebbero del tempo di vita ritenuto indispensabile per ipotizzare un esito educativo.
Nel primo caso, davanti a quello che si prospetta come un vero e proprio insuccesso educativo, prima di dichiarare il forfait educativo si rende necessario un ripensamento dell’intero percorso progettuale. Dalla valutazione potrebbero emergere delle modifiche da apportare al proprio operato, ma anche che ogni ulteriore passo si potrebbe trasformare in accanimento educativo.
Allora, non resterebbe che in utile rielaborazione di ciò che è avvenuto, con l’attenzione rivolta anche al ridimensionamento dell’onnipotenza, all’idea che il fallimento dell’educatore sia anche il segno dell’autonomia dell’altro, della sua capacità di dissentire dagli obiettivi e di sfuggire alla relazione.
Nel secondo caso il lavoro educativo può ritenere esaurite le proprie possibilità di intervento e consegnare ad altri l’operatività, riconoscendo il primato del lavoro assistenziale. In questi casi, l’accanimento educativo assume le forme del rifiuto di accettare l’idea che l’azione e gli operatori educativi possano essere dipendenti da altre azioni e altri operatori.

Tratto da L’EDUCATORE IMPERFETTO di Anna Bosetti
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