Vlutazione d’impatto ambientale (VIA)
Legge 27/06/85 n° 337 CE
Il progetto Vlutazione d’impatto ambientale (VIA) deve contenere una descrizione sommaria delle principali alternative (di localizzazione o di tipologia), compresa l’opzione zero. Si richiede, inoltre, la sintesi non tecnica. La decisione presa dall’autorità competente deve essere messa a disposizione del pubblico.La VIA è una procedura tecnico-amministrativa composta da uno studio tecnico, da una procedura amministrativa e, infine, da un esito.
Il recepimento in Italia prevede una divisione delle competenze: le opere elencate nell’Allegato 1 sono di competenza del Ministero dell’Ambiente, quelle dell’Allegato 2 sono di competenza regionale e le regioni, a loro volta, delineano le competenze provinciali e comunali.
Conferenza dei servizi: partecipano tutti coloro che sono coinvolti nel progetto (legge del 90/91).
Si parte dal problema che l’opera ha un impatto sull’ambiente e ne valuto le possibili conseguenze (per esempio, uno scarico idrico in un corso d’acqua).
Check list
Inquinamento microbiologico → rischio di malattie infettive sulla popolazione.Inquinamento organico → deossigenazione delle acque e quindi danno all’ittiofauna con conseguente degrado dell’ecosistema.
Inquinamento inorganico.
Matrice di Leopold: all’incrocio c’è un rapporto che mi dice di quanto incide l’impatto.Cornice semaforica: rosso → problema serio
Giallo → medio
Verde → non c’è problema
Metodo Batelle
Il metodo Batelle serve per rendere il più possibile oggettiva la decisione. Si crea un tabellone e si impostano quattro temi fondamentali sui quali operare (ecologia, inquinamento, interessi umani e paesaggio). Il tema che preoccupa maggiormente è l’inquinamento che vale 440, l’ecologia 240, gli interessi umani 205 e i fattori estetici 150. Questi numeri sono il risultato della sommatoria dei fattori che compongono i 4 sistemi, la somma di tutto fa 1000. Tutti questi numeri vengono utilizzati per costruire un’equazione matematica tramite altre equazioni. Sulle y viene riportato l’indice di qualità e sulle x la concentrazione di ossigeno disciolto. Se ho una situazione ottimale di ossigeno disciolto avrò 1 come indice di qualità (nella tabella: 1*31 = 31), mentre se è pessimo zero (0*31 = 0). Con questo sistema conosco l’impatto che ho su ogni parametro e posso risalire all’impatto totale.Continua a leggere:
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Dettagli appunto:
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Autore:
Marco Cavagnero
[Visita la sua tesi: "Utilizzo operativo di modelli numerici per la valutazione dell'inquinamento atmosferico e l'elaborazione di un indice di qualità dell'aria"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
- Esame: Pianificazione ambientale
- Docente: Prof. Saini
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