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Le forze centripete e centrifughe nel gruppo: dall'uniformità alla divergenza


Le principali forze che tendono a mantenere unito il gruppo nel tempo e a uniformare il più possibile la sua visione del mondo sono:
La coesione: la risultante di quel processo per cui un insieme di persone diventa un gruppo e si mantiene come tale, resistendo alle forze che tendono alla separazione.
La definizione di coesione è tutt’altro che univoca, HOGG individua 3 fasi, dal 1950 ad oggi, che scandiscono il concetto di coesione nella psicologia sociale:
Prima fase: la definizione appare UNIDIMENSIONALE, viene concepita in termini di attrazione interpersonale tra i membri. La coesione è costituita da 2 elementi:
1- attrattività del gruppo in quanto tale;
2- il grado in cui il gruppo assicura il raggiungimento di 2 obiettivi: l’interazione in sé, gli scopi individuali che non sarebbero raggiungibili senza il gruppo (Festinger);
Seconda fase: critica al riduzionismo unidimensionale basate sull’attraz interpersonale, essendo l’attrazione interpersonale una variabile di natura individuale che non rende conto di un fenomeno sociale come la coesione di gruppo. Pone il problema dell’attrazione personale dei grandi gruppi, dove non vi è interazione e conoscenza.
Terza fase: riconcettualizzazione della concezione di coesione di gruppo, il concetto viene affrontato in modo MULTIDIMENSIONALE. Ci si occupa dei fenomeni che riguardano i processi unitari di gruppo.
In quest’ottica di riformulazione HOGG sostiene che importanti contributi derivano dalla teoria dell'identità sociale (1) di Tajfel, e della categorizzazione di sé (2) di Turner.
1. parte dall’assunto che i comportamenti sociali si distribuiscono lungo un continuum che ha da un lato il comportamento interpersonale, in cui l’incontro tra due persone è determinato dalle relazioni personali e dalle caratteristiche individuali di ciascuno, e dall’altro il comportamento intergruppi, che implica un’interazione in cui si rendono evidenti le categorie o gruppi di appartenenza piuttosto che le caratteristiche personali.
Il comportamento sociale di tutti noi si sposta lungo il continuum, in genere non si toccano mai gli estremi ma si rimane nelle zone intermedie; anche nella relazione più intima sono presenti sullo sfondo le proprie appartenenze di gruppo, magari sessuale (M e F in una coppia) che possono divenire salienti in un momento dell’interazione.
Gli spostamenti sul continuum sono caratterizzati da cambiamenti a livello delle concezioni di sé, che variano dall'identità personale (concezioni relative a sé come essere unico e distinto dagli altri) all'identità sociale (concezioni relative a sé come appartenente a categorie o gruppi sociali).
2. indica come nell’ordinare cognitivamente il mondo sociale noi categorizziamo gli altri e noi stessi in gruppi o categorie e la nostra autocategorizzazione in qualche modo ci DEPERSONALIZZA (processo che sta alla base di molti fenomeni di gruppo come la stereotipizzazione, l’etnocentrismo, l’empatia, l’altruismo). Infatti, una delle conseguenze di questi processi  è che le persone si aspettano di essere in accordo con i valori e le idee che caratterizzano l’identità del gruppo, ed è per questo che è sempre attivo il confronto interno per raggiungere l'accordo. Gli individui sono reciprocamente molto influenzabili, ciò li predispone all’uniformità (rappresentaz condivisa dell'identità di gruppo).

Tratto da PSICOLOGIA SOCIALE di Manuela Floris
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