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La rabbia negli adolescenti

La rabbia negli adolescenti


In età adolescenziale la rabbia è spesso finalizzata al processo di separazione. Per costruire un’immagine di sé autonoma, è necessario destituire i personaggi che nell’infanzia sono stati idealizzati, e la rabbia aiuta a prenderne le distanze.
Le nuove generazioni di adolescenti si differenziano da quelle precedenti, in quanto sembrano più orientate a colpevolizzare se stesse piuttosto che ad arrabbiarsi con gli altri per superare le proprie difficoltà. Fra tanti adolescenti pacifici spiccherebbe quindi la minoranza di quelli “molto arrabbiati”: adolescenti che sono stati umiliati, abbandonati o maltrattati da bambini.
Per gli adolescenti la rabbia risulta assumere una connotazione prevalentemente relazionale, e in questo periodo della vita le relazioni interpersonali subiscono importanti modifiche.
È nelle relazioni importanti (familiari, amicali, sentimentali) che si può esprimere maggiormente la rabbia. Nelle relazioni familiari si sperimentano le prime separazioni conflittuali, l’adolescente vive una spinta verso l’allontanamento e l’indipendenza, sostenuta dall’esigenza di sviluppare un senso di sé fondato sull’autonomia. Le relazioni con i coetanei offrono modelli di pensiero e di comportamento diversi dal proprio e permettono di sperimentare nuove emozioni legate alla cooperazione, alla competizione amorosa, sportiva e scolastica. Le relazioni affettive implicano importanti conflitti sia interni sia esterni, poiché l’innamoramento porta con sé emozioni contrastanti verso se stessi e verso il gruppo di amici; la nascita di un legame affettivo comporta una separazione, o comunque una ridefinizione di sé nel gruppo.

Tratto da ADOLESCENZA E COMPITI DI SVILUPPO di Anna Bosetti
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