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Trematodi platelminti: dicroceliosi

Rappresenta una malattia parassitaria sostenuta dal Dicrocoelium dendriticum, un trematode che da adulto colonizza i dotti biliari del fegato, malattia strettamente legata al pascolo (legata alla formica fusca) , frequentatissima negli ovi-caprini. Rispetto alla F. epatica si presenta più piccolo, la cuticola non è spinosa, non è ematofago e la fase migratoria non avviene nel parenchima epatico, per questo meno patogena della Fasciola. L’azione patogena svolta è di tipo depauperativa, dismetabolizzante, irritativi, tossica e favorente. L’uovo del dd si presenta più piccolo della F e di color bruno-marrone.
U.P.G  Parassiti adulti nel fegato  
Valutazione  
<100  <500  Trascurabile  
150-250  500-3000  Significativa  
300-600  3000-10000  Grave  
>600  >10000  Molto grave
La dicroceliosi è tipica della Toscana, Sardegna, Sicilia, Puglia, Marche, Umbria, Campania, Abruzzo. Come sopra citato la diffusione di questa malattia è legata al ciclo biologico degli ospiti intermedi quali le lumache e le formiche, più attive nei mesi caldi e meno attive in quelli freddi. In questo caso l’uovo ingerito dal gasteropode, libera il miracidio che, attraverso due generazioni di sporocisti, origina le cercarie, che sviluppano in metacercarie (30-40gg), queste vanno verso il cranio di questa provocandone l’immobilizzazione delle mascelle. L’ospite definitivo si infesta ingerendo con l’erba le formiche con le metacercarie.

SINTOMATOLOGIA
Questa malattia decorre nella forma subclinica per questo la sintomatologia è assente, tuttavia a volte è possibile osservare dimagramento, disoressia, diarrea.

DIAGNOSI
La diagnosi in vita prevede l’esame coprologico quantitativo (upg) o qualitativo, mentre la diagnosi post-mortem prevede il reperimento di lesioni epatiche e l’evidenziazione dei parassiti adulti. Le uova presentano un colore marrone, una forma a fagiolo e una dimensione 45*30µm.

TERAPIA
Lo scopo della terapia è quello di mantenere la parassitosi entro i limiti accettabili e cioè < alla soglia di rischio. Il momento ottimale è all’inizio dell’inverno in quanto gli animali sono infestati  dall’estate; per gli animali positivi il momento buono sarà prima e dopo il pascolo. I farmaci utilizzati sono Tiabendazolo, Albendazolo, Netobimin.

PROFILASSI
Poiché le uova sono resistenti e la lotta alle lumache e formiche sembra difficile da effettuare, la profilassi sembra essere quasi impossibile.

Tratto da PARASSITOLOGIA VETERINARIA di Denis Squizzato
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