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Surrene


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Le ghiandole surrenali (surreni) sono due organi accolti nella loggia renale, appoggiati al polo posteriore dei reni, inclinati medialmente, di forma irregolarmente piramidale (a "berretto frigio").
La ghiandola surrenale destra è in rapporto con il fegato e la vena cava inferiore, mentre la ghiandola surrenale sinistra è in rapporto con la coda del pancreas e l'aorta addominale.
Ricevono sangue dalle arterie freniche, da rami dell'aorta e delle arterie renali e scaricano il sangue venoso nella vena cava inferiore e nella vena renale. Non presentano un vero ilo.

Ogni ghiandola surrenale è avvolta da una capsula connettivale fibrosa che invia all'interno sottili tralci reticoli e irregolari trabecole che costituiscono lo stroma.
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In particolare la ghiandola endocrina è la corticale del surrene, è una ghiandola a cordoni. Infatti,  il parenchima è dato da una zona più esterna (corticale) e una più interna (midollare). La corticale è quella parte del surrene che è sensibile all'ormone specifico che è lasciato dall'adenoipofisi, ovvero l'ACTH (ormone adenocorticotropo); la midollare è una dipendenza diretta del SN, è un ganglio (raggruppamento di cellule nervose), le fibre nervose dal SNC arrivano nella midollare del surrene e questa libera adrenalina e noradrenalina.

La corticale del surrene è costituita da tre parti diverse:
• zona glomerulare → parte più esterna, con cellule disposte a formare un glomerulo; produce i mineralcorticoidi, es. aldosterone, importante per l'equilibrio idrosalino, rende permeabile al sodio il sistema tubulare del rene (se si disperdono liquidi e non si beve, il SN risponde aumentando l'aldosterone, contrae la diuresi)
• zona fascicolata → disposta a fasci; produce i corticosteroidi (cortisolo e corticosterone)
• zona reticolare → è la parte più prossima alla midollare; produce androgeni (ormoni di tipo maschile).
Il precursore di tutti gli ormoni del surrene è il colesterolo (ormoni steroidei).

La zona glomerulare (15% dello spessore della corticale) ha cordoni cellulari di cellule cilindriche avvolti su se stessi e che formano gomitoli separati da capillari. Questa zona secerne ormoni mineralcorticoidi (aldosterone e desossicorticosterone), che sono ormoni steroidi che agiscono sul ricambio idrosalino favorendo il riassorbimento degli ioni Na+ e inibendo quello degli ioni K+ a livello della parte convoluta distale dei tubuli renali. La produzione glomerulare di aldosterone è sotto il controllo del sistema renina-angiotensina, anche se l'ACTH svolge una azione trofica.

La zona fascicolata (75% dello spessore della corticale) è formata da cellule voluminose e poliedriche disposte in cordoni che decorrono parallelamente tra loro e perpendicolarmente alla superficie, circondati da capillari anch'essi a decorso rettilineo. Le cellule della fascicolata producono ormoni glucocorticoidi. Nell’uomo il più importante glucocorticoide è il cortisolo. Questi ormoni agiscono sul mantenimento di livelli di glicemia adeguati alle necessità fisiologiche, tramite l’attivazione della neoglucogenesi (neosintesi endogena di glucosio a partire da precursori non carboidratici, es. proteine) epatica. Gli ormoni glucocorticoidi hanno inoltre funzione antiflogistica (antinfiammatoria), antiallergica, linfocitolitica (soprattutto verso i linfociti T). La fascicolata è molto sensibile all'ACTH e si inserisce nel sistema a feed-back con l'ipofisi e l'ipotalamo.

La zona reticolare (10% dello spessore della corticale) è posta al limite con la midollare ed è formata da cordoni cellulari anastomizzati a rete. Le cellule hanno forma poliedrica e sono relativamente piccole. La zona reticolare è deputata alla sintesi degli ormoni androgeni. La reticolare è molto sensibile all'ACTH e si inserisce nel sistema a feed-back con l'ipofisi e l'ipotalamo.

La midollare del surrene si trova nella profondità della ghiandola surrenalica, totalmente circondata dalla corticale, ed è costituita da cordoni cellulari tra i quali si estende una ricca rete di sinusoidi. Le cellule della midollare sono più voluminose di quelle corticali, presentano granuli di catecolamine nel citoplasma e vengono dette cromaffini per la caratteristica reazione cromaffine (o feocroma), cioè la capacità di colorarsi in bruno in presenza di sali di cromo che il citoplasma stesso presenta. Sulla base di alcune caratteristiche istochimiche e ultrastrutturali dei granuli si identificano due tipi di cellule midollari: cellule produttrici di noradrenalina (o norepinefrina) e cellule produttrici di adrenalina (o epinefrina).

Cellule produttrici di noradrenalina; in queste cellule i granuli presentano reazione positiva allo iodato di potassio, sono cioè capaci di ridurre gli iodati formando un precipitato bruno; sono inoltre autofluorescenti. La noradrenalina rappresenta circa il 20% delle catecolamine prodotte dalla midollare del surrene.

Cellule produttrici di adrenalina; in queste cellule i granuli, meno numerosi e più piccoli di quelli delle cellule producenti noradrenalina, non presentano la reazione allo iodato di potassio, né sono autofluorescenti. L’adrenalina rappresenta circa l’80% delle catecolamine prodotte dalla midollare del surrene.

La midollare del surrene riceve input dal sistema nervoso ortosimpatico tramite assoni pregangliari di neuroni situati nel tratto toracico della sostanza grigia del midollo spinale. La midollare del surrene viene quindi considerata come un ganglio, peraltro modificato, del sistema nervoso ortosimpatico. Infatti, a differenza degli altri gangli ortosimpatici, le cellule della midollare riversano direttamente il secreto nel torrente sanguigno, essendo prive di dendriti e di assone.

Le azioni esercitate dalle due catecolamine surrenaliche sono strettamente legate agli stati di stress, in quanto esse vengono immesse in circolo rapidamente (in seguito a stimolazione nervosa diretta) ogni qualvolta sia necessario predisporre l'organismo a sforzi psichici o fisici intensi, o sia necessario riportare all'equilibrio parametri funzionali sbilanciati (mantenimento dell'omeostasi).

La noradrenalina determina soprattutto aumento della pressione arteriosa mediante vasocostrizione periferica arteriolare, ma anche aumento della glicogenolisi epatica ed effetti collaterali simili a quelli dell'adrenalina che causa aumento della pressione arteriosa per aumento della potenza muscolare del cuore (e della sua frequenza) e parallelo aumento della frequenza respiratoria con il rilascio della muscolatura bronchiale.

A livello epatico l'adrenalina favorisce la glicogenolisi e a livello generale induce lipolisi e aumento del consumo di ossigeno. Effetti collaterali sono aumento della sudorazione (mani sudate), midriasi (dilatazione della pupilla), aumento della contrazione del muscolo palpebrale, pallore (per la vasocostrizione periferica), orripilazione ("pelle d'oca"), riduzione della secrezione salivare (bocca asciutta), riduzione della motilità e dell'assorbimento gastrointestinale (per vasocostrizione), diarrea (per riduzione dell'assorbimento intestinale d'acqua).

La midollare del surrene riceve sangue che ha circolato nella corticale e che, pertanto, è ricco di ormoni steroidei, particolarmente di cortisolo. Quest'ultimo attiva un enzima, la metiltransferasi, che catalizza il trasferimento di un radicale metilico sulla noradrenalina, che si trasforma in adrenalina. Oltre che sangue proveniente dai sinusoidi corticali, relativamente povero in ossigeno, la midollare riceve sangue arterioso dalle arterie lunghe che, provenendo dai rami arteriosi capsulari, raggiungono direttamente la midollare.

Asse:

CRH → ACTH → cortisolo

Vari stimoli (interventi chirurgici, stati febbrili, ipoglicemia, attività fisica e stress) sono in grado di aumentare la secrezione di CRH e vasopressina e attivano il sistema nervoso simpatico. Questi cambiamenti a loro volta determinano l'aumento di ACTH (ormone adrenocorticotropo) e quindi di cortisolo. Il cortisolo fa feedback negativo sia sull'ipotalamo che sull'ipofisi.

Tratto da ANATOMIA di Andrea Panepinto
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