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Termoterapia con aria secca

TERMOTERAPIA CON ARIA SECCA


Applicazioni in ambiente:
bagno romano, forno resinoso e forno alla Fleury od in cassa 

Bagno romano
Era molto diffuso nell’antica Roma ed è tornato in uso nel secolo scorso, è costituito da tre ambienti comunicanti: il Tepidarium, il Calidarium ed il Frigidarium.
Nel tepidarium con l’utilizzo di termosifoni si raggiunge una temperatura di 40° 50° C, i pazienti vi sostano per 20, 30 minuti; passano poi nel calidarium, in cui la temperatura raggiunge i 65°C, dove si trattengono per circa un’ora per aumentare la diaforesi che è di per se profusa si possono bere acque oligominerali attuando così una specie di lavaggio contestuale che favorisce l’eliminazione dall’organismo di scorie metaboliche, associazione idroponica consigliabile anche nelle altre pratiche termoterapiche ad effetto diaforetico; segue quindi il trasferimento nel frigidarium dove la temperatura s’aggira attorno ai 35° C.; questa sala è fornita di docce con acqua a temperatura variabile e di una piscina con acqua tiepida; i pazienti possono praticare abluzioni e sottoporsi ad un massaggio generale.
Notevole la reazione diaforetica provocata dal bagno romano, si può, infatti, raggiungere l’emissione di 1000- 1500 cc di sudore; naturalmente, essendo l’apparato cardiovascolare sottoposto ad una notevole mole di lavoro è opportuno accertarsi delle condizioni cardiocircolatorie del paziente, com’è ovvio fare in occasione di qualsivoglia trattamento termoterapico e sospendere senz’altro la cura in caso di comparsa d’intolleranza o d’insufficienza cardiocircolatoria.
Le indicazioni del bagno romano sono: 
• le forme reumatiche cronicizzate poliarticolari
• le alterazioni del ricambio dei grassi come le adiposità di varia natura (dismetaboliche, endocrine).

Forno resinoso
Ha una certa diffusione nei paesi nordici, consta di due locali in muratura, sovrapposti e divisi da uno spesso strato di mattoni refrattari. Nel locale inferiore viene acceso un gran fuoco con legna di pino.  Il calore si trasmette così al locale superiore dove nelle ore precedenti sono state sistemate dei contenitori pieni di resina balsamica. Per il riscaldamento dell’ambiente, la resina evapora impregnando l’aria d’essenze volatili. Quando la temperatura ambientale raggiunge i 70° centigradi, i pazienti vengono immessi nudi nella camera superiore dove rimangono per 15, 30 minuti. Intensa è la sudorazione ed anche la reazione cutanea è violenta per l’azione rubefacente della trementina e dell’acido formico contenuti nella resina. 
Indicazioni:
diatesi uricemica, forme reumatiche cronicizzate articolari e specialmente le alterazioni del ricambio dei grassi (disendocrinie e dismetabolismi).

Forno alla Fleury od in cassa
E’ questo un sistema di termoterapia ad aria secca che non richiede un'importante attrezzatura, esso consta di una cassa di legno rivestita con materiale refrattario, in cui il paziente può stare comodamente a sedere. Nella parte superiore della cassa vi è un’apertura circolare da cui fuoriesce la testa del paziente. Per mezzo di lampade si riscalda l’interno della cassa fino a raggiungere temperatura di 50°, 70° C. Sul capo del paziente si pone una borsa di ghiaccio. Le sedute durano 15, 20 minuti per cicli quotidiani o trisettimanali di 15, 20 sedute. Questo sistema è ben tollerato perché il paziente non è costretto a respirare aria surriscaldata ed è possibile evitare la congestione del capo.

Tratto da CALORE E TERMOTERAPIA di Stefania Corrai
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