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Cotone

Il 2,5% della produzione agraria mondiale è rappresentata dal cotone, che quindi richiede quantità notevoli di agrofarmaci (25% degli insetticidi e 11% dei pesticidi). La fibra si ricava dalla peluria intorno ai semi, quindi con la raccolta di hanno contemporaneamente semi e fibra. I semi contengono: 20% proteine e 15-20% grassi. 
La raccolta viene fatta con la gimenatrice che stacca la bambagia dal seme. Abbiamo due modelli produttivi: a fibra corta (si punta sulla quantità di prodotto che, quindi, è più scadente), fibra lunga (si punta sulla qualità) o a fibra media.
Il cotone fa parte della famiglia delle Malvaceae, le specie di interesse agrario sono molte: Gossipium arboreum (albero del cotone, fibra corta), G. tomentosum, G. thuberi, G. sturtianum, G. barbadense (fibra lunga), G. herbaceum (fibra corta), G. hyrsutum (fibra media, è il più coltivato).
In Italia non è molto diffusa questa coltura perché nei nostri climi arriverebbe a settembre e con le piogge il prodotto sarebbe irrimediabilmente rovinato.
Tra le specie quelle di interesse agrario sono le cespugliose con rami eretti picciolati. Le foglie sono palmate, lobate, picciolate. I fiori sono grandi, peduncolati, di colore giallo, bianco o rosso, il frutto è una capsula da 3 a 5 logge in cui c’è il seme con la peluria la quale rappresenta il prodotto agronomico.
La germinazione avviene a 15-20°C (si semina a maggio), l’optimum è 25-28°C, la maturazione avviene a 25-30°C. Il ciclo completo va da 5 a 7 mesi. Le varietà precoci sono meno produttive, le varietà tardive lo sono di più.
Non ha esigenze particolari in termini di terreno, quelli più adatti sono i profondi, fertili, vanno bene anche quelli con pH alcalino e salinità elevata. Si adatta bene a molte situazioni pedologiche. Per avere buone produzioni il pH massimo deve essere di 8,5.
È una coltura da rinnovo quindi va bene dopo i frumento, altri cereali, o dopo un prato. Il grado di affinamento del terreno non deve essere eccessivo perché i semi sono di circa 1cm di lunghezza e di 8 mm di spessore, va bene anche solo una lavorazione con il frangizolle. È una coltura che può essere letamata, le quantità indicative sono: 400-500 q/ha.Esigenze nutritive: 100-150 kg di N (vengono divisi tra semina e copertura), 50-60 kg di P2O5 e 50-70 kg di K2O.
La semina viene fatta a file di 80-100 cm per cui possono essere fatte sia la sarchiatura che la rincalzatura. La densità di semina è di 4-7 piante/m2. Il diserbo chimico può essere fatto in pre-semina, pre-emergenza o post-emergenza.
Questa coltura richiede irrigazione, può essere fatta per scorrimento, per aspersione (con cannone, prima della comparsa del fiore), per infiltrazione, o con il sistema messicano (il canale d’irrigazione è collegato in modo che la fila venga irrigata due volte: in entrata e in uscita). I momenti critici sono la fase precedente ala comparsa del primo bottone fiorale e la fioritura, la maturazione deve essere in asciutta. Volumi: 4000-5000 m3/ha

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