I dipinti di Giuseppe Valeriano

I dipinti di Giuseppe Valeriano

Giuseppe Valeriano nacque nel 1542 all’Aquila e fu allievo di Pompeo Cesura, formatosi a Roma presso Perino del Vaga e che fece esperienza anche con Salviati e Daniele da Volterra. I primi dipinti del Valeriano, attribuitigli, sono a Roma, forse commissionati, per la Cappella dell’Ascensione a Santo Spirito in Sassia. Nella pala con l’Ascensione e negli affreschi della cappella si avvertono le influenze del Cesura. Ma appena giunto a Roma, il Valeriano si innesta nella corrente michelangiolesca e cerca una rarefazione della forma ancora più accentuata rispetto a Daniele e al Tibaldi. Le enormi masse, entro cui sono bloccati i voluminosi personaggi, sembrano sbalzate in sfaccettature cubizzanti su cui la luce crea effetti di astrazione visionaria.
Nell’affresco dell’Assunzione della Vergine il richiamo a Daniele riguarda l’impostazione stessa della scena, che riscontra l’Assunzione di Trinità dei Monti. Anche la Madonna, al centro, con la testa levata, lo sguardo rivolto verso l’alto e soprattutto con la torsione del busto, ricorda la Madonna dell’Assunzione, e la somiglianza si estende ad alcuni personaggi del gruppo. Ma nel Valeriano le forme sono sbalzate in grandi masse opache, nelle quali il linguaggio cubizzante di Daniele si rappresenta in forme abbreviate, accentuando il gigantismo anche nei dettagli, come il naso, i piedi e finanche le unghie.
La Sacra famiglia con san Giovannino, attribuita al Valeriano dallo Zeri, crea un’atmosfera ancora più rarefatta, in cui le figure sono sullo stesso piano e dove si esalta la pietrificazione delle masse corporee in forma cubizzata.
Passato in Spagna, nel 1574 entrò nella Compagnia di Gesù, in cui trovò l’ambiente idoneo a fornirgli il metodo, il rigore, il controllo dei sentimenti verso cui era indirizzato. Qui entrò in contatto con Herrera che lavorava all’Escorial.