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La Loggia di Paolo III di Castel Sant'Angelo




La Loggia di Paolo III è sormontata in origine dalla loggetta a colonne della Cagliostra e si trova a nord dell’appartamento papale. Con l’apertura ritmata delle sue cinque arcate su pilastri, creando una zona chiaroscurale il contrasto con il blocco chiuso del cilindro romano. All’interno l’ampia volta a botte, ritmata da riquadri e piccoli mascheroni di stucco, è tagliata dalle fasce laterali da sei spicchi di vele cilindriche, che alleggeriscono e fanno convergere al centro l’intera struttura. La costruzione fu presumibilmente iniziata nel 1542. L’assetto attuale della Loggia non corrisponde più a quella originaria. La Loggia era in comunicazione attraverso un vano centrale a due finestroni laterali con un atrio retrostante, che fungeva anche da ingresso all’appartamento papale con una scala di accesso diretto (ancora in parte esistente) alla sala dei Festoni. Le demolizioni del Novecento hanno portato alla distruzione di tale ambiente, che forse in origine accoglieva anche la cappella privata papale con pitture e stucchi di Luzio Romano.
La fase decorativa della Loggia ebbe inizio quasi sicuramente verso la fine del 1543 ad opera di Girolamo Siciolante da Sermoneta, che lo portò a termine nel 1544.
Il tema iconografico è quello della vita di Adriano. Nelle due lunette sono raffigurate ricostruzioni ideali di opere adrianee tra le quali probabilmente lo stesso mausoleo sulla riva del Tevere e lo splendido teatro marittimo circolare di Villa Adriana. Nel settore centrale, l’imperatore è ritratto nel gesto di bruciare su un’ara le cambiali dei cittadini in debito verso la cassa privata del sovrano. Il loro stato attuale è frammentario e degradato.
Siciolante è un pittore dedito non solo ad austere pala d’altare e a quadri devozionali, ma anche a pitture di storie e scene profane. L’aspirazione però è sempre quella classicheggiante e vi è una ricerca di semplificazione e di essenzialità. Risente degli influssi di Perin del Vaga e di Daniele da Volterra, anche se vi è un’autonoma tenuta stilistica con composizioni in diagonali, esasperate emergenze plastiche accentuate da lumeggiature a biocca, pieghe dapreggianti e metalliche del panneggio.

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