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L’amministrazione e il suo diritto

Introduzione al diritto amministrativo

Il diritto amministrativo è la disciplina giuridica della PA nella sua organizzazione, nei beni e nell’attività ad essa peculiari e nei rapporti che s’instaurano con gli altri soggetti dell’ordinamento. Gli Stati caratterizzati dalla presenza di un corpo di regole amministrative distinte dal diritto comune sono definiti come Stati a regime amministrativo.
La rivoluzione francese è ritenuta la svolta decisiva ai fini della nascita del diritto amministrativo in senso moderno. Il diritto amministrativo si diffuse poi in Europa in concomitanza con l’estensione del modello di amministrazione napoleonica. Negli Stati a regime amministrativo, l’attività della PA non si esaurisce nella sola attività di diritto pubblico. Si assiste, infatti, alla espansione dell’attività di diritto privato della PA stessa. L’attività amministrativa può essere esercitata dai soggetti pubblici tanto nelle forme del diritto pubblico, quanto nelle forme del diritto privato.
Ad esempio, l’applicazione del diritto privato e l’uso di strumenti privatistici saranno temperati da garanzie ad esso estranee, creando un diritto speciale dell’amministrazione. Disciplinata in parte dal C.C. è l’attività amministrativa che determina la costituzione di status, di capacità, di rapporti di diritto privato, mediante trascrizioni, registrazioni e documentazioni (c.d. amministrazione pubblica del diritto privato).

Il diritto amministrativo comunitario

Le organizzazione internazionali sono dotate di una propria struttura amministrativa e spesso intrattengono relazioni con gli stati e con le amministrazioni nazionali, relazioni che possono essere rilevanti per lo studio dei compiti delle amministrazioni nazionali stesse. Riguardo a tali organizzazioni, da sottolineare il rapporto tra l’amministrazione comunitaria con quella italiana. Tale scelta si giustifica per la maggiore importanza che, sotto il profilo del diritto amministrativo, l’UE riveste rispetto alle altre organizzazioni internazionali di cui anche l’Italia fa parte.

Il moltiplicarsi della disciplina dell’attività amministrativa posta dalle fonti comunitarie (es. direttive e regolamenti) offre esempi di condizionamento dell’azione amministrativa ad opera di tali fonti. Al fine di descrivere questo complesso di normative, si usa l’espressione diritto amministrativo comunitario. Un’influenza crescente con riferimento ad alcuni settori del diritto amministrativo è destinata a produrre la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, convenzione firmata il 4 novembre 1950 a Roma dai Paesi aderenti al Consiglio d’Europa.
La giurisprudenza tende a dare rilievo alla Convenzione, sia mediante il meccanismo della disapplicazione della norma interna con essa contrastante, sia affermando la necessità di sollevare la questione di costituzionalità delle norme rispetto ad essa difformi. Ulteriore passo avanti è stato compiuto con il Trattato di Nizza del 21 febbraio 2001, che ha modificato il trattato dell’UE innovando ampiamente la sua organizzazione, rinsaldando i vincoli comunitari e prevedendo cooperazioni rafforzate tra gli Stati membri.

A Nizza è stata proclamata la Carta dei diritti fondamentali dell’UE, rilevante atto che potrebbe dare ulteriore impulso al processo di integrazione comunitaria, riaffermando diritti già riconosciuti dalla giurisprudenza comunitaria. La Conferenza intergovernativa del 18 giugno 2004 a Bruxelles ha approvato un testo finale di CE, un trattato avente la funzione di costituire il fondamento dell’UE e che incorpora anche la Carta dei diritti fondamentali.
Il processo di ratifica da parte degli Stati membri ha avuto una rilevante battuta d’arresto a seguito del rifiuto espresso nel giugno 2005 da Francia e Olanda, sollevando gravi perplessità circa il futuro di questa Costituzione; pure la ratifica del successivo Trattato di Lisbona (dicembre 2007) ha subito un arresto con la vittoria del “no” nel referendum di ratifica celebrato in Irlanda nel giugno 2008.
Il diritto amministrativo comunitario è quello avente ad oggetto l’amministrazione comunitaria, l’insieme degli organismi e istituzioni dell’UE (creata con il Trattato di Maastricht sottoscritto il 7 febbraio 1992) cui è affidato il compito di svolgere attività amministrativa e di emanare atti amministrativi. Il moltiplicarsi dei compiti dell’UE impone lo sviluppo dei raccordi tra istituzioni comunitarie e amministrazioni nazionali e induce ad una modifica delle competenze di quest’ultime e della loro organizzazione, la quale deve essere strutturata in modo da poter rapportarsi al meglio con gli interlocutori comunitari.

Tratto da DIRITTO AMMINISTRATIVO di Valerio Morelli
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