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Il sistema tradizionale in Italia


Il sistema tradizionale è quello maggiormente diffuso in Italia; la funzione di controllo è un aspetto della disciplina non convincente nelle società quotate in quanto il comitato per il controllo interno svolge compiti assai simili a quelli del collegio sindacale e la sua proposta di introduzione è dettata dal desiderio di uniformarsi a best practise estere, in cui è prevalente il modello monistico e assente il collegio sindacale. Il sistema dualistico ha cominciato a essere adottato da alcune importanti società quotate italiane, anche se la funzione di controllo del CDS appare attenuata, minore rappresentanza delle minoranze. Il sistema monistico ha trovato una ridottissima applicazione dalle società quotate italiane; i principali problemi riguardano l’attenuata funzione di controllo prevista x il comitato x il controllo sulla gestione, doppio ruolo ricoperto da alcuni amministratori; minore stabilità dei membri del comitato revocabili dal cda in qualsiasi momento. Vantaggi del sistema monistico: facilita la circolazione delle info tra organo amministrativo e di controllo consentendo risparmi di tempi e costi; è il modello che meglio si presta a contenere il numero dei componenti dei diversi organi(relazione negativa tra dimensione cda e performance dell’azienda). La riforma del diritto societario ha introdotto modelli di governance alternativi mutuati da esperienze straniere. La rilevazione delle società italiane quotate  si basa su dati pubblici, forniti dai mezzi informativi delle società, Borse Valori e organi di vigilanza: l’acquisizione delle info mediante canali pubblici riflette il principio secondo cui una corretta e dettagliata info facilmente accessibile è la prima tutela dei mercati finanziari regolamentati. All’inizio del 2008 delle 295 società italiane quotate, il 4 % aveva scelto modello di governance alternativi a quello tradizionale( 9 hanno scelto il modello dualistico e 4 quello monistico). Circa la metà di quelle adottanti il dualistico appartiene all’indice S&P/MIB 40, l’indice comprendente le azioni delle 40 maggiori società italiane ed estere quotate sui mercati gestiti da Borsa Italiana. Il numero dei componenti delle società adottanti il modello dualistico va tra i 2 e 12 per il CDG, tra 3 e 23 per CDS; le società adottanti quello monistico, il numero dei componenti il cda va tra 5 e 15, il comitato x il controllo sulla gestione è composto da 3 membri. Il maggior numero delle società quotate adottanti il modello dualistico, appartiene al settore bancario. Alcune società hanno scelto il modello dualistico per diverse motivazioni: sembra rispondere meglio alle esigenze di maggiore trasparenza e riduzione del potenziale conflitto d’interessi, poi soprattutto nelle grandi società ad azionariato diffuso, risponde all’esigenza di accrescere il ruolo degli amministratori e degli organi adibiti al controllo  prendendo atto della polverizzazione dei soci. Il punto di debolezza del modello monistico è che i controllori sono nominati dai controllanti e assieme fanno parte del cda.

Tratto da DIRITTO DEL MERCATO FINANZIARIO di Fabio Porfidia
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