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Mortgage backed e Non mortgage backed securities

E’ possibile suddividere le ABS in due categorie:
1) mortgage backed securities, titoli emessi a fronte di mutui ipotecari su immobili, commerciali(commercial mortgage backed securities) o residenziali( residential mortgage backed securities), queste ultime in Italia sono la principale componente del mercato della cartolarizzazione;
2) le non mortgage backed securities, derivano da altre categorie di attivi come prestiti al consumo, crediti concessi tramite carte di credito o per finanziare attività di leasing.
Le strutture delle operazioni di cartolarizzazione prevedono un periodo di ammortamento delle securities e un periodo detto revolving in cui il capitale proveniente dal recupero dei crediti sottostanti non è utilizzato subito per pagare i sottoscrittori delle notes ma per acquistare altri portafogli di crediti. Gli assets più spesso immessi in strutture revolving sono i crediti derivanti da contratti di leasing, crediti al consumo, quelli concessi tramite carte di credito che rispondono meglio alla caratteristica necessaria per una struttura revolving: ammortamento dei crediti abbastanza veloce per consentire un flusso sostanzioso in conto capitale. Emesse le notes, il loro collocamento può essere rivolto verso il pubblico indistinto dei risparmiatori, rivolto a investitori istituzionali ed effettuato da underwriter(sottoscrittore) , che è una banca d’investimento che interponendosi tra emittente e investitori può impegnarsi a sottoscrivere i titoli non collocati sul mercato. Dopo l’emissione, sono forniti tutti i dati raccolti dal servicer, relativi alle performance dei titoli e attivi sottostanti, che possono interessare investitori e altri soggetti partecipanti al mercato dei capitali(post issuance reporting).
Per collocare le notes, le banche arranger incaricano una o più agenzie di valutazione indipendenti riconosciute a livello internazionale, di assegnare ai titoli emessi un rating, cioè una sorta di valutazione di affidabilità. Tali agenzie percepiscono commissioni elevate per il loro operato e continuano a monitorare l’operazione sino alla fine per cui il rating assegnato ai titoli può variare nel tempo. Ogni agenzia utilizza diversi parametri per assegnare i rating ai titoli: Moody’s calcola le perdite attese per gli investitori sulle obbligazioni, altre agenzie il default. Il rating è un giudizio sintetico compreso tra tripla A( valutazione massima) e tripla C(valutazione minima) ed indica la probabilità di restituzione del capitale pagando altresì gli interessi da parte degli emittenti delle notes; il rating non si basa sull’affidabilità creditizia dell’emittente(SPV) ma sulla qualità dei titoli emessi. Per tutelare maggiormente gli investitori e ottenere un miglior rating, supporti di liquidità servono a coprire un’eventuale momentanea assenza o insufficiente dei flussi di cassa, i rafforzamenti del credito mirano a coprire il rischio di mancato pagamento dai debitori ceduti.

Tratto da DIRITTO DEL MERCATO FINANZIARIO di Fabio Porfidia
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