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Gli elementi controversi: colpa e dolo


Sono tre i tipi di responsabilità che si possono configurare: per colpa, dolo e responsabilità oggettiva. Per il dolo, nulla quaestio: si configura l'intenzione di nuocere e di violare la norma. La responsabilità per colpa, invece, si verifica quando l'autore dell'illecito ha commesso il fatto con negligenza, trascurando di adottare le misure necessarie per prevenire il danno. Ovviamente si distingue, come nel diritto penale, tra colpa lieve e grave.
La responsabilità oggettiva può essere di due tipi:
1. relativa (strict liability): sorge per effetto del solo compimento dell'atto illecito, ma l'autore può invocare una causa di giustificazione consistente in un evento esterno che gli ha impedito il rispetto della norma. La responsabilità è aggravata e produce uno spostamento dell'onere della prova dalla vittima dell'illecito al suo autore.
2. assoluta: questo tipo di responsabilità non ammette cause di giustificazione. E' prevista per attività particolari o socialmente dannose e possono essere collegati a sistemi di assicurazione obbligatoria.
Il dibattito sulla responsabilità è sempre stato molto vario: Grozio considerava la responsabilità dello Stato (violazione delle norme sul trattamento degli stranieri e più in particolare sulle offese arrecate da privati a individui, organi e Stati stranieri) per colpa. Nel XX secolo, Anzilotti sostiene la natura oggettiva della responsabilità internazionale. Oggi vige un sistema c.d. "residuale": lo Stato risponde di qualsiasi violazione del diritto internazionale da parte dei suoi organi, purché non dimostri l'impossibilità assoluta (cioè non da lui provocata) di rispettare l'obbligo.
Se esaminiamo la giurisprudenza delle Corti internazionali (Corte comunitaria e Corte europea dei diritti umani) ci si rende conto che un'indagine sul dolo o la colpa non è mai stata condotta.

Tratto da DIRITTO INTERNAZIONALE di Alessandro Remigio
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