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Innovazione come e che cosa misuriamo?


Quando vogliamo farci un’idea dei processi innovativi per capire chi è o meno innovatore, si raccolgono una serie di dati e si osservano alcuni indicatori; i principali indicatori dell’innovazione sono:
1. Input dell’innovazione → le risorse impiegate (quanto si spende, su che cosa, chi?)
• spese in R&S
• Spese per la formazione
• Personale R&S
2. Indagini sull’attività innovativa delle imprese → quante, quali imprese, che tipo di innovazione, soldi?
3. Output dell’innovazione → brevetti, in quali comparti
L’Asia sta investendo molto, gli Stati Uniti stanno facendo una guerra commerciale.

La rilevazione dell’attività innovativa delle imprese racchiude:
• innovazione di prodotto
• Innovazione di processo
• Spesa in R&S condotta all’interno o all’esterno dell’impresa
• Acquisto di macchinari e impianti
• Acquisto tech non incorporata in beni capitali
L’allocazione della spesa per l’innovazione tra queste voci dà importanti informazioni sull’orientamento e le politiche dell’impresa.

I dati legati al caso italiano mostrano che la classe dimensionale della grande impresa è fortemente associata all’intensità e al tipo dell’attività innovativa condotta.

Con riferimento all’Italia di inizio anni 2000, Malerba nel 2007 mostra
• % grandi imprese innovative (>= 250 addetti)    72
• % piccole imprese innovative (<50 addetti)    33
 

In termini percentuali di PIL i finanziamenti diretti o indiretti dello Stato, variano molto da un Paese all’altro. Di questo grafico ci interessa il fatto che comunque lo stato permette, tramite i i finanziamenti alle imprese di fare ricerca e sviluppo (con il sostegno diretto e indiretto)

Poi altro grafico: vediamo il settore ricerca e sviluppo finanziato con fondi esteri. Quindi il caso delle multinazionali (filiale multinazionale risulta come finanziamento dall’estero). In un mondo globalizzato numerose sono le multinazionali e la ricerca è svolta in modo decentralizzato da questa, la filiale di una multinazionale italiana in Francia può ricevere finanziamenti da un agenzia internazionale, questo ci fa notare come l’attività di ricerca e sviluppo venga finanziata in realtà anche dall’estero.

In aggiunta, la grande impresa innova sia prodotto sia processo, mentre la piccola innova piuttosto i processi (innovazione non sempre di carattere tecnologico).

Un’altra variabile fortemente associata all’innovazione è il grado di internazionalizzazione dell’impresa.
Le imprese che esportano, hanno rete di vendita (MNE1) o impianti di produzione (MNE2) in più di un paese.
• Innovano di più sia prodotti sia processi
• Conducono attività di R&S
• Spendono di più in R&S
Rispetto alle imprese rivolte unicamente al mercato interno, specialmente le MNE2

Quali possono essere le ragioni?
Le multinazionali si spostano per la ricerca e sviluppo in mercati in cui ci sono agevolazioni per questo, le multinazionali inoltre hanno bisogno di conoscere e guidare maggiormente i clienti, facendo nascere anche più stimoli, nascono quindi capacità di penetrare i nuovi mercati, l’impresa che si limita ad esportare invece è meno portata a tenersi al passo col mercato ed innovare il suo prodotto, la multinazionale invece è più portata, sostiene costi maggiori e quindi il prodotto deve rispondere ai gusti del consumatore. Un’impresa diventa MNE se è un’impresa fortemente innovativa, quindi le 2 cose si susseguono.

Tratto da ECONOMIA DELL'INNOVAZIONE di Mattia Fontana
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