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Regime tecnologico


• Definizione risale a Richard Nelson e Sidney Winter (1982)
• Potenziale di una tecnologia data, limiti del progresso tecnico che può raggiungere, direttrici dei possibili miglioramenti.
Es.: Dc-3 della Douglas, 1930s: rivestimento metallico, ala lunga, motore a pistoni
→ per decenni standard di riferimento, ha definito la frontiera del potenziale di innovazione dell’aeronautica civile: motore, dimensione velivolo, efficienza.


Al cuore del regime tecnologico sono le caratteristiche della tecnologia e della conoscenza collegata.

4 gruppi di variabili caratterizzano i regimi tecnologici

1. Opportunità tecnologiche e fonti della conoscenza
• probabilità di generare innovazioni per unità di investimento in R&S
• Fonti della conoscenza: ricerca scientifica; R&S interna, incorporata in macchinario.

2. Cumulatività della conoscenza
Se alta conoscenza → concentrazione industriale, elevata appropriabilità
- cognitiva → sviluppo/utilizzo nuove conoscenza dipende da conoscenze acquisite
- Capacità organizzative → delimitano le traiettorie di sviluppo delle imprese
- Risposta del mercato → circolo virtuoso innovazione - successo - innovazione

3. Appropriabilità
- Possibilità di assicurarsi i proventi economici dell’innovazione

4. Altri aspetti della conoscenza
- specifica vs. Generica
- Tacita vs. Formale
- Complessità
- Indipendenza vs. complementarietà

Come si identificano i sistemi settoriali?
3 variabili principali
1. Conoscenza, tecnologia, confini
2. Attori e network
3. Istituzioni


Gli elementi costitutivi del sistema settoriale sono soggetti a coevoluzione nel corso del tempo; con essi si evolve il sistema

Tratto da ECONOMIA DELL'INNOVAZIONE di Mattia Fontana
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