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Strumenti di finanziamento a m/l termine


All’origine delle scelte effettuate dalle imprese circa le fonti di finanziamento vi è sempre un fabbisogno finanziario, ovvero un saldo negativo tra entrate e uscite. Scelta forma di copertura:
Anzitutto è necessario conoscere il periodo di tempo entro il quale si protrarrà il fabbisogno. E’ infatti buona norma far coincidere le scadenze delle forme di finanziamento con quelle degli impieghi che hanno originato tale fabbisogno.
Le scelte circa forme di finanziamento trovano un vincolo nel rapporto tra i mezzi di terzi e i mezzi propri. E’ sempre necessario che i mezzi propri mantengano una rilevante incidenza sul totale, per evitare che la gestione aziendale possa venire condizionata da decisioni a essa esterne, ricollegabili alla struttura finanziaria.
I diversi strumenti di finanziamento li raggruppiamo in riferimento all’appartenenza al capitale di debito, al capitale di rischio o al capitale intermedio.
Il capitale intermedio è costituito da tutte le forme di finanziamento aventi caratteristiche intermedie tra gli strumenti di debito tradizionali e il capitale azionario ordinario.

Il solo strumento che presenta peculiarità non condivise è rappresentato dalle obbligazioni a elevato rendimento (high yield bonds). Le caratteristiche contrattuali di queste ultime dovrebbero indurle a includerle nel capitale di debito tout court poiché si tratta do strumenti obbligazionari a remunerazione periodica non discrezionale, con rimborso prioritario rispetto al capitale azionario e del tutto privi di diritto di voto. L’inclusione all’interno del gruppo del capitale intermedio è stata decisa sulla base di ragioni economiche più che giuridiche. (infatti la correlazione tra la performance delle obbligazioni high yield e quella delle azioni ordinarie tende ad essere molto elevata).
Tra le forme di finanziamento a lungo termine cui le imprese possono far ricorso vi sono anche i finanziamenti strutturati. Si tratta di finanziamenti dalle caratteristiche non standard la cui erogazione si basa principalmente sull’analisi dei flussi di cassa di specifici progetti di investimento o di specifici asset. Alcune tipologie di finanziamenti strutturati fanno inoltre ricorso a “veicoli societari” ad hoc appositamente costituiti.
La diffusione di questa tipologia di finanziamenti è in crescita per motivi diversi, tra cui:
Consentono di trasferire alcuni rischi specifici agli investitori
Consentono di diversificare le fonti di finanziamento
Incrementano l’ammontare di risorse complessive raccolte da terzi finanziatori
Consentono di effettuare investimenti considerevoli senza intaccare il rischio di credito della società
NB: sono esclusi dall’analisi i debiti a breve termine e le passività legate alla gestione corrente in quanto non costituiscono forme autonome di finanziamento, bensì componenti riduttive del capitale circolante.

Capitale di rischio. 3 tipologie di strumenti:
Azioni ordinarie e speciali
Autofinanziamento. Insieme delle risorse monetarie liberate dalla gestione aziendale.
Prestiti dei soci (anziché aumento di capitale sociale a pagamento). Si ottengono molteplici risultati:
Si evitano i costi derivanti dall’emissione di nuove azioni
Il capitale può essere conferito per un periodo di tempo limitato e rimborsato in qualsiasi momento senza particolari difficoltà
È possibile corrispondere al prestito una remunerazione che, avendo forma di oneri finanziari, è fiscalmente deducibile.
Dal punto di vista della logica economica tale prestito può considerarsi parte del capitale netto.

Capitale intermedio.
 Debito mezzanino ( o mezzanine finance). Si fa riferimento a debiti subordinati al debito senior in sede di remunerazione periodica e di rimborso delle quote capitale.
Si tratta di strumenti di finanziamento che hanno trovato utilizzo soprattutto nelle operazione leveraged buyout (acquisizioni di aziende effettuate attraverso un  elevato ricorso all’indebitamento -prima negli USA e poi a partire dalla fine anni ’80 anche in Europa continentale) e anche tra le imprese di minori dimensioni in forte crescita.
Rientra tra le forme intermedie di capitale perché si colloca in una posizione intermedia tra il capitale di debito e il capitale di rischio in termini di rischio e conseguentemente di costo. Caratteristica fondamentale è la postergazione del rendimento.
Componenti del debito mezzanino:
Debito subordinato, generalmente strutturato nella forma di prestito tradizionale, con un tasso di dinterese fisso o indicizzato, emesso mediante la tecnica del private placement
L’equity kicker, ovvero la possibilità concessa al sottoscrittore di debito mezzanino di poter convertire il proprio credito in titoli azionari della società finanziata. Questa componente è normalmente concessa sottoforma di warrant o di opzioni call sulle azioni ordinarie. Il prezzo dell’esercizio dell’equity kicker viene stabilito in maniera tale da soddisfare le esigenze di rendimento complessive dei sottoscrittori di mezzanino, parametrate al rischio sopportato.
Il debito mezzanino è uno strumento finanziario molto flessibile, la cui progettazione è influenzata dalla dinamica del fabbisogno finanziario e dalla struttura dei flussi di cassa previsti.
Ad es. la componente del debito subordinato può essere strutturata secondo una configurazione senza interessi intermedi (zero coupon) o con interessi inferiori a quelli di mercato per un periodo iniziale, uguali a quelli di mercato per un periodo intermedio e infine più elevati di quelli di mercato fino alla scadenza (debito subordinato stepped interest).

Tratto da FINANZA D'AZIENDA di Alessia Chiovaro
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