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Internazionalizzazione delle imprese famigliari


L’internazionalizzazione consente di migliorare la performance dell’azienda esportandone il vantaggio competitivo.

La strategia di internazionalizzazione è una strategia competitiva attraverso la quale un’impresa cerca di conseguire un vantaggio competitivo tramite la propria presenza internazionale.

Uno studio sul contesto spagnolo:
Viene preso un campione di piccola e medie imprese famigliari ed i risultati sono una relazione negativa tra aziende famigliari e internazionalizzazione e le aziende famigliari che decidono di internazionalizzarsi crescono più lentamente di quelle non famigliari. Le cause sono una difficoltà nell’accedere alle risorse o finanziamenti essenziali per essere competitivi, per le caratteristiche tipiche di queste imprese come i valori e l’organizzazione che sono quindi un ostacolo e la paura della famiglia di perdere il controllo e il potere.

Studio nel contesto statunitense:
È più facile per le famigliari approcciarsi a un mercato internazionale in forma di alleanza, la presenza di un CEO famigliare avverso al rischio rallenta il processo di internazionalizzazione.
Alleanze per internazionalizzarsi, la famigliare deve condividere le proprie conoscenze con il partner e può essere controproducente perché si rischia uno scambio non equo di conoscenze.

Studio nel contesto olandese:
Esiste un vero e proprio impedimento ad internazionalizzarsi a causa dell’avversione al rischio dei famigliari e degli azionisti. Bloccato anche dalla cultura aziendale che provoca una resistenza al cambiamento.

Caso australiano: queste preferiscono i manager famigliari, si va sull’internazionalizzazione con una alleanza con un’altra impresa.

Tre percorsi di internazionalizzazione

1. Percorso graduale (tradizionale)
2. Imprese born-global
3. Imprese born-again global

1. Percorso graduale: l’internazionalizzazione è un processo incrementale durane il quale l’impresa aumenta la sua presenza nei mercati esteri grazie all’aumento delle conoscenze accumulate nel tempo tramite l’esperienza maturata.
Si scelgono quindi paesi psichicamente vicini, si sviluppa una conoscenza esperienzale in mercati simili grazie ad un comportamento imitativo e lo sviluppo graduale di attività in paese percepiti come psichicamente distanti

2. Imprese born-global: presentano livelli di internazionalizzazione già a partire dalle prime fasi di varia, soprattutto in riferimento a settori ad alta tecnologia.
Le caratteristiche distintive sono:
• Utilizzo intensivo di tecnologie ICT nella gestione attività estere
• Mercato domestico ridotto
• Management focalizzato su internazionalizzazione
• Esistenza network personali
• Vantaggio competitivo determinato da tecnologie uniche
• Crescita attraverso alleanze e partnership
Queste sono meno influenzate dalla distanza psichica e si internazionalizzano contemporaneamente e rapidamente in diversi paesi
Lo sviluppo di prodotti verso mercato internazionale piuttosto che quello domestico.

3. Imprese: born-again global
Tendenza iniziale a concentrarsi sul mercato domestico e cambiano poi rotta internazionalizzandosi improvvisamente a seguito di eventi critici come il cambiamento della proprietà o della gestione, acquisizione che ci portano l’acquisto di maggiori risorse o internazionalizzazione di un cliente chiave che spinge l’azienda a seguirlo.

Fattori determinanti il tipo di percorso di internazionalizzazione:

1. Assetto proprietario: mentre le imprese familiari che perseguono percorsi di internazionalizzazione incrementali sono generalmente caratterizzate da una proprietà frammentata, le imprese born global e born-again global si caratterizzano per proprietà concentrata.

2. Attitudini di stewardship: sono elevate per le imprese che seguono percorsi tradizionali, le quali sono caratterizzate da imprenditori con un forte desiderio di garantire la sopravvivenza delle imprese a favore delle generazioni successive. Le imprese born global e born-again global mostrano livelli moderati-bassi. Nel primo caso, in particolare, perché il proprietario-manager esprime il desiderio che i figli creino qualcosa di nuovo per sé stessi invece che semplicemente ereditare l’impresa.

3. Riconoscimento delle opportunità internazionali: le imprese che seguono percorsi incrementali, generalmente riconoscono l’opportunità di espandersi all’estero quando viene offerta loro la possibilità di esportare (ordini non sollecitati) o quando incontrano la persona giusta ad una fiera internazionale. Le imprese born-global again riconoscono le opportunità internazionali grazie ad un’iniziale partecipazione alle fiere internazionali e si dedicano successivamente ad una ricerca attiva. Le imprese born global, infine, riconoscono queste opportunità grazie ai network a cui partecipano.

4. Percezione della distanza psichica: mentre le imprese che seguono percorsi tradizionali percepiscono la distanza psichica in modo molto forte, le altre due tipologie di imprese non la percepiscono come un ostacolo e non hanno alcuna difficoltà ad interfacciarsi con i clienti stranieri.

5. Sviluppo di network: le imprese born global e born-again global sono in grado di stringere rapporti molto stretti con i loro partner, evitando forme di controllo troppo stingenti e garantendo loro libertà imprenditoriale. Le imprese caratterizzate da percorsi tradizionali non riescono a garantire tale libertà e tendono a concentrarsi solo sui collaboratori primari.

6. Prodotto: le imprese che si internazionalizzano in modo incrementale offrono prodotti tradizionali, artigianali e di alta qualità, senza però una significativa differenziazione tra mercato domestico e straniero. Le imprese born-again global si caratterizzano per prodotti innovativi con forti valori ambientali ed un’ampia diversificazione. Le imprese born global, infine, offrono prodotti ad alta tecnologia, con processi di sviluppo molto significativi ed estremamente differenziati.

Tratto da IMPRESE FAMILIARI di Mattia Fontana
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