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I conti d’ordine: valutazione

La disciplina civilistica non indica un criterio specifico di valutazione, ma si limita a specificare che il valore adottato deve essere in grado di trasmettere al lettore un messaggio immediato e il più corretto possibile, pertanto:
- non devono essere adottati valori simbolici;
- non deve essere utilizzato il valore nominale se fuorviante;
- gli impegni non quantificabili devono comunque essere riportati e commentati in N.I.
In particolare:
- i rischi per garanzie concesse a terzi vanno iscritti al valore della garanzia concessa;
- i rischi connessi alla cessione di crediti alla clausola pro-solvendo vanno iscritti al valore nominale dei crediti ceduti;
- gli impegni devono essere iscritti al valore che si desume dalla relativa documentazione;
- i beni di terzi presso l’azienda possono essere valutati:
- al valore nominale, se relativi a titoli a reddito fisso;
- al valore corrente, se trattasi di beni, titoli o partecipazioni quotate;
- al valore desumibile dalle relativa documentazione, negli altri casi

PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI
I conti d’ordine non sono previsti dagli IFRS, tuttavia il documento intitolato “Framework IAS” richiede che in bilancio siano fornite ulteriori informazioni, note e tabelle, anche sui rischi e sulle “incertezze” inerenti all’impresa. Per l’Italia queste informazioni sono incluse nella Relazione sulla gestione.
Lo IAS n° 10 richiede, inoltre, che le garanzie e le obbligazioni derivanti dallo sconto di effetti o operazioni simili siano esposti in nota integrativa, anche se da essi è improbabile che derivino perdite

Tratto da REVISIONE AZIENDALE di Valentina Minerva
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