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Estrazioni di veleni


La condizione ideale sarebbe determinare il tossico nella matrice perché durante la fase di estrazione si perde qualcosa. Le tecniche immunochimiche sono tecniche dirette in cui posso prendere il mio campione ed analizzarlo direttamente non disperdendo niente. Queste tecniche, mi permettono di fare uno screening di sostanze che dipende dal tipo di Kit utilizzato ed hanno quindi il limite di individuare soltanto le sostanze per cui sono stati preparati.

• Vantaggi e svantaggi delle tecniche immunochimiche

I vantaggi delle tecniche immunochimiche sono rappresentati dall’estrema semplicità, l'analisi diretta della matrice, e la possibilità di analizzare contemporaneamente più campioni. Gli svantaggi, sono che possiamo analizzare esclusivamente le sostanze per cui sono stati allestiti e non sono tecniche di certezza, possono dare falsi negativi e falsi positivi e non possono essere usati nella medicina legale. Sono tecniche di screening in cui la sostanza individuata va estratta e identificata e questo vuol dire, selezionare poche sostanze tra una miriade di altre sostanze presenti nel campione.

Esistono estrazioni più facili o più difficili, dobbiamo utilizzare dei criteri che sono relativi ad individuare la migliore tra le possibili e diverse estrazioni valutando i seguenti parametri:
• percentuale di estrazione
• concentrazione
• purificazione
• tempo di analisi

La percentuale di purificazione mi permette di individuare la migliore estrazione, se perdo il 90% delle sostanze, ovviamente non sarà una metodica idonea. Una buona estrazione si verifica con una percentuale maggiore del 70%, sufficiente se è maggiore del 50 e insufficiente se sotto il 30 percento.
Questa percentuale si calcola conoscendo la sostanza ed andando a valutare quanta ne ho recuperato.

Per quanto riguarda la concentrazione, se parto da 20 ml di urine e non ho la possibilità di concentrarle, anche se la percentuale è ottima avrò una soluzione diluita che non mi permetterà di avere una sensibilità adeguata. In questo caso, sono utili le estrazioni con il solvente che evapora e quindi posso recuperarla con piccole quantità di solvente e cercando di concentrarla il più possibile.
Per quanto riguarda la purificazione, anche in questo caso una buona tecnica di estrazione deve saper purificare. Molte volte si parte da un fegato putrefatto, che va purificato perché le impurezze possono coprire la mia sostanza, e per questo si utilizzano delle colonnine di purificazione, passaggio di resine.

Il tempo di analisi deve essere il più breve possibile e spesso si preferisce tenere il campione meno purificato a favore di un tempo minore di analisi soprattutto nella tossicologia di urgenza.

Tratto da FARMACOTOSSICOLOGIA E GALENICA FARMACEUTICA di Maristella Maltinti
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