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Aristotele. Causalità, mondo celeste e sublunare


Bisognerà considerare una pluralità di cause: assumendo come esempio un oggetto prodotto da una tecnica, tipo una statua, nella Fisica egli individua 4 tipi di cause: la materia, la forma, una causa efficiente (perché la materia assuma una forma e perché la forma si imponga ad una determinata materia occorre un agente) e la causa finale, scopo dell’agente.
Con questo sistema concettuale cerca di spiegare tutti i fenomeni relativi a ogni ambito dell’universo. Egli distingue tra un mondo celeste (gli astri) e un mondo sublunare (la terra dove vive l’uomo). Terra, acqua, aria e fuoco sono i 4 elementi costitutivi della terra, che possiedono le 4 qualità base: caldo freddo, secco umido. Ognuno di questi elementi ha un luogo naturale al quale tende: per questo una pietra lanciata verso l’alto tende a tornare verso il basso. Il luogo non è né un principio intelligibile né un corpo, bensì un limite nella misura in cui delimita lo spazio entro cui un elemento si può muovere. A sua volta il tempo non può essere percepito senza la percezione del moto: esiste un prima ed un dopo in una successione temporale che implica un “passaggio”. A. definisce il tempo come il numero del movimento secondo il prima e il poi. È la terra a costituire l’oggetto più pesante e quindi ad occupare un luogo naturale primario rispetto agli altri elementi: da qui ne scaturisce un geocentrismo.

Tratto da FILOSOFIA ANTICA di Carlo Cilia
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Aristotele