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Accertamenti fiscali: i coefficienti presuntivi di ricavi e compensi


A partire dal 1985, si è cominciata a delineare la possibilità di procedere ad un accertamento induttivo/extracontabile anche in assenza dei presupposti tassativamente indicati.
Con la l. 17/85 venivano predeterminati alcuni elementi oggettivi rilevanti per la determinazione del volume dei ricavi o dei compensi; affidandosi direttamente agli uffici finanziari il compito di pervenire alla quantificazione dell’imponibile sulla base del nesso logico intercorrente tra gli indici e l’ammontare dei ricavi e compensi.
La complessità di questo procedimento nonché l’inadeguata organizzazione degli uffici avevano di fatto reso inattuabile tale metodologia di accertamento.
Nel 1989 fu effettuato un ulteriore passo in avanti: furono stabiliti i coefficienti presuntivi di ricavi e compensi diretti a disciplinare in modo specifico il metodo induttivo di accertamento dei redditi di impresa e di lavoro autonomo.
Tenendo conto di alcuni dati oggettivi (caratteristiche, dimensioni e strumenti dell’attività) o soggettivi (il cosiddetto contributo diretto lavorativo), la normativa in questione provvedeva ad identificare alcuni indici statistico-matematici che esprimevano un determinato ammontare di ricavi o compensi.
I soggetti ai quali si applicava l’accertamento in base a coefficienti erano in linea di massima gli imprenditori e gli esercenti arti o professioni che non si avvalevano della contabilità ordinaria; peraltro tale regime si è reso applicabile anche per i contribuenti che pur avessero optato per la contabilità ordinaria in caso di mancato rispetto dei criteri di redazione del bilancio o comunque in presenza di alcuni specifici elementi che facessero supporre l’inattendibilità delle scritture contabili.
Anche i coefficienti presuntivi si sono rivelati peraltro scarsamente funzionali rispetto alle esigenze dell’accertamento soprattutto a causa dell’eccessiva inelasticità con riferimento al variabile spettro delle situazioni di fatto.

Tratto da CONCETTI SUL DIRITTO TRIBUTARIO E SULL'IVA di Stefano Civitelli
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