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Limiti interni alla modifica della dichiarazione dei redditi


Nessun limite interno incontra il contribuente allorché intenda modificare le valutazioni e qualificazioni giuridiche compiute con riferimento agli elementi fattuali indicati nella dichiarazione: se è vero, infatti, che siamo in presenza di meri atti giuridici, ne consegue che nessun vincolo può discenderne quanto al regime in diritto della fattispecie medesima, per il quale bisogna fare esclusivo ed integrale riferimento alla normativa che quella fattispecie disciplina.
Viceversa, sussistono i limiti che abbiamo definito esterni e che attengono all’osservanza dei termini di decadenza per l’esercizio del diritto al rimborso delle somme pagate in più del dovuto a cagione della non corretta rappresentazione giuridica operata dal dichiarante; oppure di quelli, altrettanto perentori, per il ricorso contro gli atti per il cui tramite l’amministrazione finanziaria provvede a far valere le proprie pretese fondate sull’erronea ricostruzione in diritto effettuata dal contribuente dichiarante.
Più complesso e articolato risulta il discorso in ordine alla rettifica della dichiarazione con riguardo agli elementi e circostanze di fatto omessi o a quelli indicati in modo non corrispondente alla realtà.
Rispetto ai limiti interni, siamo propensi ad escluderne la sussistenza quanto al primo caso (elementi o circostanze omessi) facendo nuovamente leva sulla qualificazione dell’atto di cui trattasi in termini di mero atto giuridico.

Tratto da CONCETTI SUL DIRITTO TRIBUTARIO E SULL'IVA di Stefano Civitelli
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