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L'annullamento dell'atto invalido

L'annullamento dell'atto invalido

Annullamento dell'atto invalido in seguito di un procedimento di riesame.
L'annullamento non pare limitarsi ad incidere sull'efficacia dell'atto ritenuto invalido: la tesi è stata criticata in quanto la perdita dell'efficacia consegue all'annullamento dell'atto invalido; non è quindi un effetto, non una causa producente il medesimo.
L'annullamento è invece la sanzione dell'invalidità: è la misura reattiva irrogata dall'ordinamento contro l'atto ab origine illegittimo o inopportuno: l'annullamento traduce l'annullabilità del provvedimento, così viziato, da un'ipotesi potenziale, ad una sanzione concreta, la totale eliminazione del provvedimento di primo grado invalido. Annullamento: morte del provvedimento!
L'annullamento è definibile come la sanzione definitiva che distrugge integralmente l'atto invalido.
Con l'annullamento l'atto invalido viene a porsi in una situazione di totale irrilevanza giuridica assimilabile a quella dell'atto nullo, ovvero l'atto annullato è come se fosse divenuto nullo: l'atto nullo lo è sempre stato in quanto geneticamente privo di rilevanza mentre l'atto invalido lo diventa, privo di rilevanza, con l'annullamento.
L'effetto retroattivo dell'annullamento non potrà evitare di confrontarsi con la vicenda storica che ha visto il dispiegarsi dell'efficacia dell'atto invalido, poi annullato. 
La morte, per l'annullamento dell'atto invalido, non potrebbe impedire che rimangano ineliminabili alcune vicende storiche della sua vita.

Tratto da DIRITTO AMMINISTRATIVO di Beatrice Cruccolini
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