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La prima fase del processo ermeneutico:l'interpretazione letterale

La prima fase del processo ermeneutico:l'interpretazione letterale


La prima fase è ovviamente l'analisi del linguaggio utilizzato del provvedimento dall'amm. procedente. Soltanto qualora l'interpretazione letterale non risulti esaustiva, si passerà all'interpretazione complessiva di tipo sistematico. Se ancora il significato del provvedimento rimane oscuro o ambiguo, si procederà al secondo e definitivo momento dell'0interpretazione cd. Integrativa a carattere oggettivo.
L'interprete pertanto, nel leggere il provvedimento non si può limitare al senso letterale delle parole, cioè ai verba esternati nella formula precettiva dell'atto: la norma principe, che offre un più raffinato canone ermeneutico, è quella disposta per l'interpretazione della legge, al cui testo si è adeguato l'articolo del c.c., dettato per l'interpretazione letterale del contratto.
Chiunque interpreta un provvedimento amm. non può attribuirgli altro significato che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse.
Leggere il provvedimento è un esercizio difficile per l'ermeneuta, la cui analisi risulterà proporzionalmente penetrante in corrispondenza al suo maggiore o minore grado di conoscenza  del linguaggio adoperato dall'amm. il testo del provvedimento deve essere letto in tutte le sue articolazioni: non ci si può arrestare al dispositivo dell'atto, dal momento che preambolo e motivazione forniscono quelle connessioni necessarie per una percezione del significato proprio da assegnare al regolamento precettivo in concreto disposto dall'amm. agente.
I verba del documento rappresentativo dell'atto devono essere colti dall'interprete tenendo conto della loro distribuzione nel testo: l'indagine filologica deve individuare quelle particolari connessioni.
Qualora il precetto, così letto ed inteso, risulti giuridicamente comprensibile perché non assurdo né illogico, in quanto chiaro e corretto è il suo unico e possibile significato letterario, l'interpretazione diventa conclusiva di tutto il processo ermeneutico. Viene preclusa all'interprete, perché inutile qualsiasi altro tipo di ricerca.
L'interprete non deve procedere con ulteriori fasi dell'interpretazione quando la lettura del provvedimento secondo il significato proprio dei verba, individua un precetto, cioè un regolamento degli interessi, univoco, non assurdo giuridicamente, quindi esaustivo perché in concreto percorribile nella sua applicazione.

Tratto da DIRITTO AMMINISTRATIVO di Beatrice Cruccolini
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