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La riduzione del capitale sociale: la riduzione reale

Anche la riduzione del capitale sociale può essere reale o nominale, a seconda che la riduzione dia luogo o meno ad un corrispondente rimborso ai soci del valore dei conferimenti.
La riduzione reale (per esuberanza) è un'operazione potenzialmente pericolosa per i creditori sociali e per i soci di minoranza: riduce la consistenza del patrimonio sociale e può pregiudicare lo svolgimento dell'attività d'impresa. Gli amministratori valutano che i conferimenti sono eccessivi, perciò l'assemblea decide di restituirli ai soci. Il capitale sociale non può essere ridotto al di sotto del minimo legale di centoventimila euro; l'avviso di convocazione dell'assemblea deve indicare le ragioni e le modalità della riduzione. Nei novanta giorni che seguono l'iscrizione della delibera i creditori sociali possono farvi opposizione, dato che l'esecuzione della stessa può pregiudicare la loro posizione, danneggiandoli, perciò presentano opposizione al tribunale che valuta, se ritiene infondato il pericolo di pregiudizio oppure la società ha prestato garanzia, dispone che l'operazione abbia luogo.
La riduzione reale può aver luogo mediante liberazione dei soci dall'obbligo di versamenti ancora dovuti, o mediante rimborso agli stessi del capitale, o mediante l'annullamento di azioni proprie. Le modalità di riduzione prescelte devono inoltre assicurare la parità di trattamento degli azionisti.

Tratto da DIRITTO COMMERCIALE di Alexandra Bozzanca
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